Politica

Gates, i 50 anni del re del software qualche ruga anche per Microsoft

Ma il fondatore del gigante di Redmond punta sul Voip e sulle applicazioni

Maddalena Camera

da Milano

Cinquant’anni tra cinque giorni. Il tempo non si ferma e non si compra. Non è in vendita neppure per l’uomo più ricco del mondo. E 50 anni per Bill Gates di Microsoft l’azienda che ha fondato 30 anni fa e che da almeno 20 anni domina il mercato mondiale del software sembrano molti. Gates, ieri a Milano per la chiusura di Smau, il salone dell’Information e Communication Tecnology che ha dichiarato in cinque giorni 125mila visitatori, ha sempre la faccia da ragazzino con lentiggini e occhiali ma è sembrato un po’ stanco. Le rughe cominciano ad arrivare e anche la sua Microsoft, il gigante del software che da lavoro a 55mila persone nel mondo, sta perdendo qualche colpo. Tra gli imputati anche i tribunali e le tante cause intentate dai concorrenti per arginare lo strapotere della società i cui prodotti sono presenti sul 90% dei computer del pianeta. Per ogni nuovo software, per ogni applicazione Microsoft deve vedersela non solo con i gusti del mercato ma anche con l’Antitrust. Insomma una situazione non semplice. Così la società ha un po’ rallentato la corsa. E all’orizzonte sono apparsi nuovi temibili concorrenti. Come Google ad esempio che in due anni ha conquistato il web. Microsoft per non restare al palo in un settore cruciale come le applicazioni che tutti gli utenti possono raggiungere in rete ha dovuto potenziare Msn, ossia il suo portale. Ci ha messo un motore di ricerca, sul tipo di Google e ha aggiunto altre applicazioni che replicano successi della dinamica società di Mountain View. Persino nel settore dei browser Microsoft è stata messa sotto scacco da una piccola azienda come Mozilla, che con Firefox sta creando qualche problema ad Explorer. Di fronte a questa esplosione di creatività delle Internet company, da Microsoft è cominciata la fuga dei cervelli. Nell’ultimo anno oltre 200 ricercatori e manager hanno presentato le dimissioni. Per capire questo improvviso terremoto, il professor Michel Cusumano, autore di «The business of software», ha spiegato che il mercato si sta spostando sempre più verso i servizi via Internet perché poco costosi.
Ma ieri Gates, che sul palco di Smau ha festeggiato anche i 20 anni della filiale italiana di Microsoft fondata nel 1985 da Umberto Paolucci oggi tra i vicepresidenti della società, ha presentato con la sicurezza di sempre, i gioielli del gigante di Redmond. Da un lato la nuova console per videogiochi la Xbox 360 che sarà lanciata entro Natale anche in Italia con cui non solo si gioca ma si ascolta anche la musica e si scaricano le foto. Poi Media Center, destinato a diventare il cuore della tv di casa. «Tra dieci anni - ha detto Gates - il Voip (ossia la voce tramite Internet) sarà un protocollo talmente diffuso da permettere di concentrare tutte le comunicazioni di un individuo su un solo indirizzo Ip o numero di telefono».

E all’orizzonte c’è Vista, il nuovo sistema operativo di Microsoft che promette di far usare e di mettere in comunicazione in maniera semplice tutti i device (pc, cellulare, fotocamere, palmari) che fanno parte della vita quotidiana delle persone.

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