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Gattuso ringhia «Nessuna paura di questa Francia»

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nostro inviato a Firenze
Cannonate ad alzo zero da parte di Gennaro Gattuso e non poteva essere altrimenti visto il carattere vero, quello che, ricorderà triste, un giorno gli venne riconosciuto anche da Giacinto Facchetti dopo che difese Zambrotta, criticato dai più per una simulazione in campionato: «Tutti mi davano contro e Facchetti mi telefonò per complimentarsi: non è da tutti dire quello che si pensa davvero». E allora eccolo ieri parlare senza tirarsi indietro, un fiume in piena.
Va a Parigi da campioni del mondo.
«Non ne posso più di sentirmelo dire. Quando andremo in pensione ci sarà tempo per goderci il titolo. Ora dobbiamo abituarci a vivere sotto pressione, non siamo panettieri e non possiamo permetterci cali di tensione. Se non ci qualificheremo per gli Europei, sarà una macchia che ci porteremo sempre dietro».
In Francia insistono con Berlino e Thuram ha detto che meritavano loro.
«Lo direi anche io se avessi indossato la maglia della Francia. Brucia perdere ai rigori».
Toccherà a voi.
«Sì e dovremo guardarli diritti negli occhi, senza mai abbassare lo sguardo. Dicono di noi italiani che siamo rosiconi, ma ‘sti francesi sono anche peggio, in questo i primi al mondo. Dopo quasi due mesi, io mi sarei fatto una ragione, in fondo perdemmo un europeo a 10 secondi dalla fine noi con loro. Ora loro insistono anche nel darci delle lezioni su come si vive, senza contare che stanno preparando una guerra, quando guerra non è. Ne ho sentite, anche che invece di giocare con la Stella Rossa sarei dovuto rimanere in vacanza con mia moglie, che hanno anche offeso. Abbiamo sconfitto la Germania in Germania, dobbiamo avere paura della Francia a Parigi?».
Non ci saranno Zidane e Materazzi.
«L’assenza di Marco è ingiusta. A parte che se c’ero io al posto di Zizou non accadeva nulla, vorrei che la Fifa mi spiegasse dove stava la provocazione di Marco. Io dico che i calciatori di tutto il mondo avrebbero dovuto prendere posizione perché ora si rischia che una partita non finisca più al 90’. Uno viene espulso e accusa l’altro di avere detto questo o quello, e allora? Io in campo devo poter mandare a quel paese chi mi sta antipatico senza correre il rischio di sanzioni. È che stiamo antipatici, non è nemmeno bello andare a ritirare la coppa del mondo e non vedere Blatter, gli sarà venuto il mal di stomaco».
Un ko a Parigi e rischiate di non vedere più l’europeo.
«Si partì male, un punto appena in due partite, anche con Trapattoni e poi ci si qualificò lo stesso».
Donadoni insiste con il tridente.
«Conosce il calcio e fa bene a insistere. Certo che se i risultati non arriveranno dovrà cambiare».
Il commissario Rossi corteggia Lippi come coordinatore.
«Io sono pronto a scommettere che non accetterà. Per tornare come supervisore, allora tanto valeva restasse come ct».
Passata Parigi, tornerà il campionato: cosa farà nel weekend?
«Il gufo».
Il gufo?
«Sì, contro l’Inter. Sono squalificato e sabato andrò a vederla, sperando che domenica i miei compagni vincano e accorcino il distacco».
Un’Inter con il tricolore.
«Questo loro scudetto mi fa ridere».
Un ultima curiosità: la cosa che da campione del mondo più l’ha stupita?
«Che mi chiamassero per reclamizzare un’enciclopedia.

Credevo mi prendessero in giro. La mia insegnante di scuola morì che ero giovanissimo e poi non ne ho più avuta una».
Un sogno?
«Poter mandare a quel paese tutti quello che in campo mi stanno antipatici senza fare la fine di Materazzi».

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