Delfin, la holding lussemburghese di Leonardo Del Vecchio, ha superato il 13 luglio la soglia del 2% delle Generali, salendo nel dettaglio al 2,002% del capitale del Leone. Il patron della Luxottica torna dunque a investire nel Leone, dopo le clamorose vicende della primavera scorsa, culminate con le dimissioni in aprile di Cesare Geronzi dalla presidenza della compagnia, precedute da quelle dello stesso Del Vecchio dal cda, presentate in febbraio.
Il fatto di avere acquistato due nuovi milioni di titoli, a un prezzo intorno ai 13 euro (ieri il titolo ha chiuso a 12,8), non è garanzia di un ritorno di fiamma di Del Vecchio per il titolo del Leone, ma comunque è un segnale nuovo di fiducia nella ripresa delle quotazioni del titolo. Che per Del Vecchio resta un investimento in profondo rosso.
Si pensi che i prezzi di carico originali sono nellordine dei 27 euro: più del doppio delle quotazioni di questi giorni. A conti fatti, linvestimento di Del Vecchio in Generali presenta una minusvalenza attorno ai 300 milioni di euro. E con qualche acquisto su questi livelli, potrebbe lentamente cominciare a ridursi. A condizione che il titolo torni a recuperare terreno. Allassemblea di Generali del 30 aprile Del Vecchio figurava all1,87% del capitale. Limprenditore, dopo le dimissioni dal cda, aveva indicato di voler comunque mantenere la propria quota in Generali «sperando» in una ripresa del titolo della compagnia triestina.
Il prossimo passaggio per misurare la salute della compagnia sarà quello del cda del 5 agosto, per lapprovazione dei conti dei primi sei mesi dellanno, chiusi al 30 giugno, e sui quali cè grande attesa da parte dei soci maggiori. E molto atteso è pure un aggiornamento sulla trattativa con i russi di Vtb, che dovrebbe essere ormai in fase molto avanzata.
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