GenovaIncredibile Genoa. Passa magnificamente l'esame di laurea e si fa bocciare alla maturità. La Lazio invece concede il bis dopo il derby e avanza la candidatura al sesto posto che significa Europa certa.
Il successo con la Juventus di sette giorni fa non viene cancellato nel cuore dei tifosi che alla fine applaudono la squadra sconfitta, ma per la corsa Champions resta una brutto passo falso. Non si può dire che i ragazzi di Gasperini si siano montati la testa, ma alla fine lassenza prolungata di Milito, probabilmente allultimo turno di tribuna, dimostra di aver dato fondo alle invenzioni del mister che ha stupito il campionato.
Il Genoa infatti parte a razzo con tre occasionissime tra il 2' e il 5' del primo tempo. A Biava si oppone alla grande Muslera, a Thiago Motta e Sculli difetta la precisione. Ma lo stadio è una bolgia perché la squadra riparte da dove aveva finito. Poi però la Lazio ricomincia a ragionare e la partita si trascina fino al 27' quando è Pandev a impegnare Rubinho. L'occasione per i biancazzurri risveglia il match, il Genoa preme ma è per la Lazio, al 38', l'occasione più ghiotta ancora con Pandev solo davanti al portiere che si esalta in un'uscita rischiosa quanto spettacolare che salva il risultato. Pochi minuti dopo è Muslera a riportare in parità la sfida tra portieri fermando uno Sculli ormai in gol. Lo zero a zero temporaneo non significa partitaccia.
Il secondo tempo ricomincia con il Genoa che non conosce il significato (e il valore) della parola pareggio. Macina, pedala, sbuffa ma non trova lo spunto giusto. Quello è la specialità di Zarate, che dopo aver costretto più volte la difesa rossoblù a metterci una pezza, scappa per la prima volta a Bocchetti e incrocia implacabilmente su Rubinho. Ci riprova tre minuti dopo, quando è Criscito a servirgli l'assist. Ma Rubinho è nuovamente strepitoso restando in piedi e togliendogli un raddoppio che sembrava scontato. Nonostante la sconfitta il portiere brasiliano è il migliore in campo e concede il tris a tempo scaduto su Rocchi.
Per il Genoa è una mazzata, anche perché Palladino ha finito la benzina e gli spunti irresistibili, Thiago Motta smentisce di essere stato concepito durante unincursione di marziani e là davanti Olivera entra solo a fare confusione. La Lazio legittima la vittoria con altre occasioni e un palo su un tiro deviato. Le partite che annoiano sono fatte in un altro modo.
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