Il Genoa senza punte sfida un Cagliari senza difesa

Vietato sbagliare. Si fa presto a dire che il campionato è ancora lungo e che per Genoa e Cagliari, a quota 39, questa non è l'ultima chiamata per l'Europa. Poi guardi la classifica e cambi idea: chi si ferma a Marassi è perduto. Sfida da «dentro o fuori»: il pari non serve a nessuno. Ma non c'è bisogno di ricordarlo ai due tecnici più spettacolari (spericolati?) della serie A, che questo pomeriggio riceveranno il premio «Allenatore dei sogni» dall'associazione italiana allenatori di calcio del Trentino. Gasperson e Allegri fanno sognare perché fanno giocare molto bene le loro squadre. Vincono e divertono. Difatti il Genoa con 44 gol è il quarto miglior attacco del campionato. Il Cagliari con 43 è il quinto. Stesso score di vittorie (11), sconfitte (10), pareggi (6). Curioso il fatto che tornino ad affrontarsi, come nel 2009, alla nona di ritorno: l'anno scorso il Grifo s'impose 1-0 al «Sant'Elia».
Allegri ha la difesa un po' malconcia: Canini squalificato, Lopez e Pisano infortunati, Ariaudo appena guarito. «Se non ce la dovesse fare - annuncia il tecnico - inserirò Barone a centrocampo», arretrando Dessena. Dove il Genoa può colpire con Palacio, in campo dal primo minuto nel tridente completato da Sculli e Suazo. In realtà la presenza di quest'ultimo non è sicura. Suazo ieri ha svolto un lavoro differenziato a causa di un'infiammazione al ginocchio. Gasperini lo ha inserito tra i convocati, ma deciderà all'ultimo se impiegarlo. Per David è la partita del cuore: «Giocare contro il Cagliari non mi lascia indifferente. Lì sono cresciuto come uomo e come calciatore, segnando un centinaio di reti. Ma durante la gara niente sentimentalismi».

In caso di forfait dell'honduregno, mancando anche Acquafresca, Sculli centrale e Mesto (o Palladino) dall'inizio. Convocati Kharja e Lazarevic. Amelia tra i pali, difesa con Sokratis, Bocchetti e Moretti, in mezzo Rossi, Milanetto, Zapater (in vantaggio su Juric) e Criscito.
La Primavera fa 1-1 contro il Siena.