Genova, la Bmw tra onde e design

Luigi Cucchi

A Genova, venerdì 13 ottobre, nel porticciolo Duca degli Abruzzi, in occasione del 46° Salone nautico si svolgerà la quarta edizione di: «Open Mind, il piacere della funzione e il rigore dell’estetica», un confronto di idee su nautica, architettura e design, promosso da Bmw in collaborazione con lo Yacht Club Italiano e il periodico Yacht Design. Architetti, designer, progettisti, come Gillo Dorfles, ordinario di estetica, Kan Freivckh, design e Laurenz Shaffer, Bmw designworks America presenteranno la propria esperienza.
Interverranno Carlo Croce, presidente dello Yacht Club Italiano e Marco Saltalamacchia, presidente di Bmw Italia e, dal prossimio gennaio, responsabile dei mercati europei (Germania esclusa) del gruppo bavarese (area che copre il 37%, cioè 490.350 vetture, delle vendite mondiali del costruttore). Il design è espressione di personalità e ingrediente fondamentale dell’attività di una casa automobilistica. Un fattore che permea la progettazione fin dalle sue prime fasi: senza design, innovazione e tecnologia è impensabile lo sviluppo nel mondo dell’auto. Inoltre, non è sufficiente saper produrre un’auto eccellente per le sue linee armoniche.
Occorre il «family feeling», ovvero saper caratterizzare tutta la produzione con uno stile innovativo, facilmente riconoscibile, che sia espressione del proprio tempo. Un’auto troppo avveniristica rischia di non trovare estimatori. Occorre realizzare un giusto dosaggio di elementi, un’alchimia di linee che devono soddisfare le aspettative inconsce dell’automobilista. I grandi carrozzieri italiani hanno eccelso in questa arte al punto da divenire un mito nel mondo intero. Raggiungere e mantenere la leadership nell’industria automobilistica è una grande sfida. Quali strategie vengono adottate oltre allo stile per raggiungere questo obbiettivo? A Monaco, secondo Wolfgang Burger, responsabile della innovazione e controllo componenti di Bmw, si mettono a fuoco tutti i requisiti sistemici necessari per trasformare le idee creative in risultati concreti. Quattro i sistemi chiave. Il primo è rappresentato da una strategia innovativa chiara nella quale si anticipano le caratteristiche future delle autovetture. Il secondo riguarda un processo di innovazione efficiente che raggiunga il cliente in tempi brevi.
Indispensabile, poi, un’organizzazione efficiente che permetta a tutte le divisioni di operare trasversalmente. In ultimo, la presenza di una cultura dell’innovazione pervasiva dell’intera organizzazione, quindi presente in tutti i collaboratori. Secondo Burger si hanno due prospettive strategiche complementari: la prima di tipo top down, la seconda basata su una cultura dell’innovazione veramente pervasiva, diffusa in tutti i collaboratori, a qualsiasi livello essi operino. La strategia top down, è basata su un sistema di ricerca a rete altamente sofisticato. Si definisce in quali settori essere creativi e in quali portare avanti le idee. In tale prospettiva globale si devono seguire i mutamenti dei trend a livello mondiale. Vanno considerate le esigenze e anche le offerte sui diversi mercati. Ma la vera spinta innovativa proviene dalla capacità organizzativa di «rastrellare» le idee innovative che provengono, in maniera diffusa, dai collaboratori.

Oppure dall’esterno della azienda. Le stesse imprese fornitrici che costituiscono la filiera, o i distributori o gli clienti possono contribuire allo sviluppo dell’innovazione.I processi sono ben definiti e le proposte innovative sono capitalizzate.

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