Maurizio Bertera
da Genova
Un Salone di Genova così brillante, anche dal punto di vista meteorologico (mai un goccio di pioggia in nove giorni: un record), non era facile prevederlo. Per fortuna nonostante il sentore di crisi nei segmenti inferiori e un atteggiamento governativo ben poco rassicurante (che il vicepremier DAlema ha bacchettato pubblicamente allinaugurazione), la nautica italiana esce rinfrancata dalla rassegna. Non è solo una sensazione, anche i numeri sono confortanti: 324mila visitatori, un aumento del 7% e del 9% rispettivamente per gli espositori e le barche in acqua (che bello il nuovo Marina!), un giro daffari che lUcina ha stimato sul miliardo di euro, vale a dire il 35% del valore di quanto prodotto in un anno dai nostri cantieri. Legittima quindi la soddisfazione di Anton Francesco Albertoni, presidente di Ucina: «Indietro non si può tornare e il nostro impegno è quello di progettare già sin dora unedizione 2007 ancora migliorata nei servizi e nei percorsi (a proposito, il periodo scelto va dal 6 al 14 ottobre, ndr). La nautica ha dimostrato negli ultimi anni di poter giocare un ruolo strategico nelleconomia italiana, soprattutto per la capacità di creare indotto. Per questo motivo, la nostra prima intenzione è quella di avviare un dialogo con il governo per un vero Patto per la crescita». Parole corrette, auspicio tutto da verificare perché ferma restando la vocazione ai superyacht (in cui lItalia continua a essere leader mondiale), si continua a pensare che la nautica da diporto sia solo questa, patrimonio di pochi eletti, da guardare con sospetto o magari da colpire fiscalmente. La realtà è ben diversa: basti pensare che il 60% delle barche esposte a Genova erano natanti, scafi che non richiedono neppure la patente nautica per la conduzione e che hanno costi inferiori a una normale casa cittadina. Per non parlare del boom delle scuole vela, con il marchio della Fiv o «private», più che mai accessibili a tutti i giovani appassionati.
Archiviata positivamente Genova, non cè tempo per rifiatare. Una decina dei migliori costruttori di yacht a motore (Aicon, Azimut, Baglietto, Baia, Cranchi, Ferretti, Gobbi, Riva, Sessa e Uniesse) è impegnata proprio in questi giorni a Fort Lauderdale, in Florida, sede del grande International Boat Show. Una rassegna prestigiosa e molto vivace (il giro daffari viene stimato su 1.6 miliardi di dollari) dove non mancano le grandi barche a vela: tra queste ci sarà il nuovissimo Lady Lauren, 132 di Perini Navi.
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