«I genovesi possono tranquillamente chiamarmi Signore, Prefetto o Signor Prefetto. Se poi usano il Sua Eccellenza, è uguale. Gradirei che ognuno venga chiamato per quello che è ovvero per la qualifica del ruolo che ricopre, piuttosto che per titoli onorifici».
Assenza di arroganza e presenza di intelligenza, avulsa da qualsivoglia mentalità feudale. Ieri si è presentato così, rispondendo a una domanda sulla gaffe del collega napoletano finita su You Tube e in TV, il nuovo Signor Prefetto di Genova Giovanni Balsamo. Un po' come aveva fatto pure Anna Maria Cancellieri, diventata poi ministro, la prima volta che si era seduta sullo «scranno» del palazzo del governo in largo Eros Lanfranco.
Nato a Catania 63 anni fa, padre di «tre splendidi figli laureati» e residenti a Roma, Balsamo ha cominciato la sua carriera alla Prefettura di Gorizia, è passato a L'Aquila e quindi al Ministero a Roma. È stato il primo dirigente degli Interni a essere mai stato nominato in Italia come commissario di una Asl. «Si trattava di quella di Torre Del Greco a Napoli - ricorda il Prefetto - Un incarico non facile in una terra dove prospera la camorra. Ho anche assunto l'incarico di commissario dell'amministrazione provinciale di Matera. Un paio di anni fa sono stato assegnato a Cagliari».
Il mese scorso nella capitale sarda Balsamo era stato criticato per la sua decisione di fare giocare a porte chiuse la partita Cagliari-Roma per questioni di sicurezza, in quanto lo stadio di Is Arenas non aveva ottenuto l'agibilità. Il presidente Massimo Cellino si era scagliato contro la ragionevole soluzione trovata dal Prefetto, invitando i tifosi a recarsi lo stesso allo stadio.
«Non ho potuto fare altro che ordinare di rinviare la partita - dice allargando le braccia Balsamo - Mi si può tranquillamente chiamare Signore invece di Eccellenza, ma non si possono ignorare le disposizioni del Prefetto».
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