«Sono stato invitato a Roma per i 150 anni della nostra Repubblica e poi sono andato a conoscere Papa Francesco».
È questa l'ultima avventura di Aureliano Bolognesi, Grand'ufficiale, Commendatore, oro olimpico di pugilato, medaglia d'oro al valor atletico. Al prossimo novembre compirà 84 anni, vive a Cornigliano dove crebbe e maturò come campione. Vive accanto alla sua bella e dolce consorte, la pittrice Liana Sentinelli che non lo ha mai abbandonato.
A Cornigliano continua a vivere, anche se potrebbe girare il mondo invitato da tutti, da tanti amici che gli sono rimasti al fianco. Dice: «No, rimango a Cornigliano, dove fino a 14 anni ho fatto il chierichetto nella Parrocchia di San Giacomo. Per me la fede mi ha aiutato sempre». E infatti ai suoi amici, sparsi per il mondo, manda ogni mese cartoline piene di amore e di fede, invitando a chiedere protezione lassù, a pregare per chi sta male, a sentire sempre più vicina la voce del Papa buono.
A proposito Aureliano, sei diventato un personaggio del mondo, hai conosciuto i grandi protagonisti del secolo...
«Molti cardinali. Ma un ricordo grande ce l'ho, di Papa Pacelli, unico che mi ha invitato in Vaticano. Sono sempre buon amico di Tettamanzi, oggi di Angelo Bagnasco, sono andato in Curia da lui diverse volte».
Amici dello sport e dello spettacolo...
«Il mio amico più caro Walter Chiari, lui amava la boxe, era spesso al mio angolo».
E fra i politici?
«Ho conosciuto bene Oscar Luigi Scalfaro, fu lui a nominarmi Grand'ufficiale della Repubblica, fu grande amico anche Giulio Andreotti».
Il calcio?
«Ero amico di Nacka Skoglund, mancato dopo una lunga malattia».
I tuoi anni erano quelli del grande pugilato italiano...
«I grandi si chiamavano Loi, D'Agata, Lopopolo, Mazzinghi e Mino Bozzano, mio grande amico. Una fine immeritata».
A 84 anni quasi, Bolognesi, non sembra invecchiare mai, almeno nei ricordi, nella memoria lucidissima.
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