il derby dei lettori

2IL CASO
Quella «controcurva»

che non è piaciuta
Caro Massimiliano, ti volevo chiedere, se lo sai o lo puoi sapere, come mai non vengono visualizzati i commenti dei lettori sulla pagina internet dedicata a «Curva e controcurva». Il tono fazioso del contributo anti-Genoa mi sembra francamente eccessivo. Ho replicato con garbo ma decisione, e penso sarebbe giusto mostrare le repliche, come in altre pagine del genere... Grazie di tutto

Caro Massimiliano, premetto che provo stima nei tuoi confronti e spesso ho espresso lodi al Giornale che tu dirigi, e proprio per questo sono rimasta ancor più esterrefatta dall’articolo profondamente diffamante per il Genoa tutto e il Suo Popolo pubblicato sul tuo quotidiano. Non riesco neanche a trascriverne il titolo per quanto lo giudichi offensivo. Mi chiedo: «Lo hai letto prima di mandarlo in stampa?» Il Giornale avrebbe fatto sicuramente una figura migliore se avesse pubblicato anche il nome e cognome dell’autore, con magari vicino la scritta «tifoso del Toro». Mi aspetto una spiegazione al riguardo se non, certamente più gradite, delle scuse. Cordialmente,
Ilaria Micheletti

Cari amici, rispondo rapidamente sul presunto «anonimato» del collega che ha scritto l’articolo incriminato. Si tratta di un problema tecnico legato all’edizione on line, che sarà pure gratuita ma che, oltre al gusto della carta frusciante e del sapore unico di leggere un giornale vero, ha anche tanti altri limiti. Se aveste letto il Giornale «vero», da edicola, il dubbio sarebbe stato chiarito.
Intervengo sulla questione reale. Sullo spazio che il Giornale, il suo direttore Mario Giordano, il suo caporedattore della redazione sportiva Marco Lombardo hanno voluto dare, con una grande intuizione, all'analisi delle reazioni dei tifosi a ogni partita. «Curva e controcurva», lo spazio che ospita questi pezzi è un po' la risposta cartacea ai commenti e alle telecronache realizzati da giornalisti-tifosi che le televisioni offrono alle «grandi squadre». E qui mi permetto il primo inciso. Il Giornale è l'unico grande giornale nazionale che ha considerato, come meritano, Genoa e Torino tra le grandi squadre. E io ho risposto con entusiasmo alla richiesta che mi è stata fatta di essere la «voce» dei genoani.
In tutte queste giornate di campionato ho cercato di sdoppiarmi tra tifoso e giornalista. Arrivando persino a dare un voto troppo basso a uno stratosferico Palladino nel derby di ritorno per eccesso di moderazione e per timore di essere troppo di parte, salvo poi chiedergli scusa il giorno dopo, sempre sul Giornale (cosa forse non comune no?). E salvo, naturalmente, scatenarmi nello sfottò ai cugini nello spazio dei tifosi. A distanza di due pagine, dottor Jekyll e mr. Hyde.
Questo per cercare di spiegare che «curva e controcurva» vuole essere, anzi è uno spazio che dà voce alla «pancia» dei tifosi. E posso dire una cosa? L'amico e collega Felice Manti, dopo Torino-Genoa, ha confermato di essere uno straordinario giornalista perché con la sciarpa da tifoso sulla tastiera ha saputo rendere esattamente quello che era il sentimento dei tifosi granata in quel momento. Sentimento che non condivido, ovviamente. Sentimento che, come ho fatto nello spazio a me dedicato, rimando al mittente con gli interessi, anzi con confezione-valigetta in omaggio e gita premio pagata in Laguna. Lui sa bene, come lo sappiamo tutti noi genoani, a cosa mi riferisco. Dopo Torino-Genoa, dopo i cori e dopo l'indegna caccia al rossoblù sono arrivato a scrivere quello che non avrei mai pensato di scrivere: che da tifoso sono strafelice per come è andata.
Solo un invito per chiudere.

Non rischiamo di buttare via questa splendida occasione che ci regala il nostro Giornale. Quella di riservare al Genoa il posto che le spetta, tra le grandissime del calcio. Soprattutto godiamoci questa immensa squadra che abbiamo.

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