Cronache

Diavolo e Grifone, quanti affari sull'asse Milan-Genoa

Diavolo e Grifone, quanti affari sull'asse Milan-Genoa

Venerdì sera al Ferraris, nell'anticipo della ventottesima giornata di campionato, si sfideranno due società che negli ultimi anni hanno rinsaldato ampiamente il loro rapporto. Genoa e Milan, dopo anni di silenzio, probabilmente dovuti all'accoltellamento del tifoso del Grifone Vincenzo Spagnolo nel 1995 e alla diatriba nata allora tra le tifoserie, hanno ricominciato a parlarsi, a fare affari e, almeno a livello economico, ad essere «amiche». Gran parte del merito è dovuto all'ottimo rapporto che lega il presidente rossoblù Enrico Preziosi e il numero due rossonero Adriano Galliani. Fatto sta che dal 2007 fino all'ultima sessione di mercato, liguri e lombardi si sono scambiati giocatori a ripetizione, tra comproprietà, prestiti e acquisti definitivi, anche con nomi altisonanti del calibro di Marco Borriello, Kevin Prince Boateng o Stephan El Shaarawy.
Tutto cominciò con Borriello. Ad innescare questo assiduo via vai sull'asse Genova-Milano è stata nell'estate del 2007 la cessione in comproprietà per due milioni di euro dal Milan al Grifone di Marco Borriello. Il bomber napoletano ha ripagato la fiducia concessagli dai liguri, realizzando ben 19 reti e venendo riscattato a fine stagione dai rossoneri per 7,5 milioni di euro più la comproprietà di Davide Di Gennaro. E visto che l'affare è stato apprezzato da entrambe le parti, perché non riprovarci e trovare altre soluzioni vantaggiose?
Parola d'ordine comproprietà. Detto, fatto. Dopo un paio di stagioni tranquille, tra 2010 e 2011 gli incontri tra Galliani e Preziosi si sono intensificati, così come le cene di mercato e le trattative comuni. Indimenticabile il colpo Sokratis Papastathoupoulos, difensore greco acquistato dal Milan nel 2010 per 4,5 milioni di euro più le comproprietà ai rossoblu dei giovani Odoumadi, Strasser e Rigoni. Così come Marco Amelia, portiere autore di una splendida stagione in Liguria e arrivato a Milano nella stessa trattativa. Per contraccambiare e non esser da meno, anche la società di Via Turati, aveva mandato in comproprietà, poi riscattata, il giovane e promettente Alberto Paloschi al Grifone.
Nel 2010 l'affare Boateng. Ma, tra tutte, la trattativa più chiacchierata e che ha portato più benefici tra Genoa e Milan è stata sicuramente imbastita nell'estate del 2010 sotto il nome di Kevin Prince Boateng. Il centrocampista ghanese è stato acquistato da Preziosi il 14 agosto per 5,7 milioni di euro, finiti nelle casse del Portsmouth. E, dopo una settimana, il 23 agosto, è andato in comproprietà ai rossoneri: il Milan per la metà del cartellino ha corrisposto al Genoa un milione di euro più la compartecipazione del Primavera Beretta, pagando l'intero stipendio a Boateng. Dopo una stagione trionfale, culminata con lo Scudetto e con Boateng assoluto protagonista, Galliani ha rilevato anche la seconda metà del cartellino del «Boa», pagando altri 7 milioni di euro a Preziosi.
Da El Shaarawy ad Acerbi. Il resto è storia recentissima e riguarda le ultime due estati e anche il mercato di gennaio 2013. Alexander Merkel ha fatto la spola da Milano a Genova, quasi come un pendolare: prima in comproprietà dal Milan al Genoa nell'affare El Shaarawy (pagato dai rossoneri 6,8 milioni di euro), poi prestito al Milan, poi tutto del Genoa. Gli ultimi, anche se c'è da pensare che non saranno gli ultimi, due a scambiarsi città e maglia sono stati Kevin Constant e Francesco Acerbi. Il guineano è stato portato sotto la Madonnina in prestito, poi diventata comproprietà, mentre il difensore in realtà nel Genoa non ha ancora giocato: preso da Preziosi dal Chievo, è stato ceduto in estate in comproprietà al Milan per 4 milioni di euro e poi i liguri ne hanno riscattata la metà nell'affaire Constant, prestandolo successivamente al Chievo.
Tutto fa presumere che la liason tra la società rossonera e quella rossoblù sembri poter durare a lungo: per adesso siamo a 13 giocatori scambiati in 6 anni.

Se non è amicizia questa.

Commenti