il dibattito su Italia e India

2 LA BUFFONATA
Regiorgio e Monti

calpestano l'Italia
Carissimo dottor Lussana, sull'odierno il Giornale di Genova vi sono tue titoli interessanti, molto interessanti: «La Liguria si mobilita per difendere i marò traditi dal governo», scritto dal bravissimo Diego Pistacchi (ma le firme raccolte tempo fa in favore dei marò?) e: «In piazza con lo stesso entusiasmo del 1994» della validissima Giulia Guerri. Sono articoli stimolanti poiché ci fanno sentire parte integrante, nonostante l'indifferenza della casta governante, del sistema Italia. Una Italia semplice, fatta da tutti coloro che, come noi, gioiscono e soffrono i giochini pericolosi e dispendiosi della élite politica con la puzza sotto il naso.
Inizierei con i marò che sono stati illusi e sacrificati da un governo indegno, buffonesco, privo di midollo spinale, le uniche palle di cui dispongono sono quelle che raccontano ai cittadini che pur non avendoli votati, se li sono trovati tra le biglie, complice chi doveva esser super partes. E così, i nostri ragazzi in divisa sono stati offerti su di un piatto d'argento al capzioso indiano. Valgono molto più gli affari personali di alcuni trafficanti che la vita dei nostri ragazzi in armi.
Che dire delle industrie italiane traslocate in India? Lì la manodopera costa un'inezia ed i furbetti dell'alta finanza fanno affari d'oro. E poi non vogliamo parlare del partito di Sonja Ghandi? Che si trova in difficoltà ed essendo stata un tempo italiana, Sonja, l'aiuto dei politicanti nostrani è d'obbligo, tanto più che quando sentono profumo di danaro e allora il soccorso ai «connazionali» non si può rifiutare. Dicevo che i nostri marò sono stati rispediti spudoratamente in India (dove esiste la pena di morte) ed è un precedente grave ed inquietante anche se, da oggi (Regiorgio e Monti insegnano), siamo autorizzati a liberare le nostre contrade rispedendo ai loro villaggi gli stranieri che delinquono. La pena di morte non è più un tabù e i nostri massimi rappresentanti lo hanno confermato, inviando Salvatore Girone e Massimiliano Latorre tra le grinfie degli aguzzini. Viva la nostra costituzione garantista e più bella del mondo.
Per quanto riguarda il raduno romano del Pdl, si è trattato di un ritorno all'unità dei moderati. L'instancabile e combattivo Berlusca è riuscito dove altri hanno clamorosamente fallito. Riuscire a far convergere nella Piazza del Popolo delle Libertà la marea di folla che vi si è riversata è stata un'impresa che solo il Cavaliere poteva concepire ed organizzare.
2 BRUTTA FIGURA
Un gioco organizzato

sulla pelle dei militari
Caro dottor Lussana, perché preoccuparsi tanto per i marò? Abbiamo avuto assicurazioni che il reato di cui sono incolpati non prevede la pena di morte. E allora?..... Solo non è bene specificato per chi: per questi qui o per quelli là. Ad ogni modo, come sempre, ci ha pensato il presidente Berlusconi che sbucando dal portabagagli di una Ford ha prodotto una richiesta di scuse. Diranno che era tutto combinato ma io non credo. La classe non è acqua. A proposito, ho sentito dire proprio da una grande personalità ormai non tra noi da un bel po': «Io vi dico che se questi taceranno grideranno le pietre».
Silvio Camillo Repetto
2 L'ORA DELLA RABBIA
Onore e gloria

a quei ragazzi eroici
Gentilissimo dottor Lussana, ho trascorso 40 anni della mia vita navigando e ho perfettamente chiaro quali sono i pericoli di chi va per mare. In questi anni recenti i rischi sono notevolmente aumentati principalmente a causa della pirateria che imperversa in certe aree del globo. I due «marò» italiani vittime di un vergognoso «ping pong» rappresentavano una sicurezza che permetteva la tranquillità sul lavoro a bordo e la sicurezza della nave. Oggi sono completamente sconvolto da quanto sta accadendo per lo schifo col quale i nostri solerti governanti stanno gestendo questa terribile situazione. Non sono abituato a inveire e ad esprimermi col turpiloquio, ma quest'oggi sono veramente sconvolto per quanto avviene nei confronti di due giovani militari garanti della sicurezza di una nave e del suo equipaggio e tante «belle parole» mi stanno scappando dalla bocca. Almeno è uno sfogo e alla mia bella età di anni 82 credo di poter inveire quanto mi pare accidenti a loro!
Spero che a questo punto si muova qualcosa anche fra gli addormentati di una opinione pubblica che sta a grattarsi i gomiti per come gestire il Paese (diciamo la Patria che mi suona meglio) Qualcosa dovrà essere fatto perbacco! Cosa stiamo aspettando? Che una mattina di queste si svegli un colonnello dei Carabinieri a rimettere ordine?
Onore e Gloria a quei due giovanotti ai quali vada il mio sostegno e tanto bene.
Salvatore Bevilacqua
ex Assessore al Municipio 9 Levante
2 MAI PIÙ UNA POTENZA
Una figura di quelle

da «Striscia la Notizia»
Caro Lussana, lasciami sfogare - a 91 anni - tutto il mio disgusto per il precipizio in cui è caduto il prestigio italiano con la vicenda dei nostri marò. Si è avverato, purtroppo, quello che aveva predetto il premier del Sud Africa, Smuts, il 20 novembre 1943: «L'Italia è completamente scomparsa e non sarà forse mai più una grande potenza».

A «Striscia la notizia» fanno apparire, di quando in quando, la seguente esclamazione di Emilio Fede: «...che figura di m...!». Ecco: è proprio quella che abbiamo fatto e stiamo facendo di fronte al mondo intero!
Avv. Antonio Sulfàro

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