(...) del presidente Riccardo Garrone.
Soprattutto, la squadra è tristemente al decimo posto (ma sarebbe undicesima senza la penalizzazione dello Juve Stabia) a otto punti di distanza dal Varese, al momento sesto, e dellultima posizione utile per agganciare i play-off per la serie A. Certo, rispetto ai lombardi il Doria ha una partita in meno e solo dopo il recupero del 6 marzo al Ferraris contro lEmpoli sarà possibile fare il punto definitivo. Ma, anche in caso di vittoria, si andrà a quota meno cinque, come la temperatura dellaltra settimana sul Monte Bue. Poi, come spieghiamo sempre, con quindici partite ancora da giocare e 45 punti in palio, cinque punti sono pochissimi. Ma, con la Samp dellultimo campionato, rischiano di essere unenormità, tanto che i quotisti delle scommesse danno la promozione a 50, cioè fanno arricchire chi crede nel Doria.
Ultima annotazione regolamentare. Non è nemmeno detto che arrivare sesti valga automaticamente la partecipazione ai play-off perchè il regolamento della serie B, peraltro abbastanza macchinoso, prevede che le partite aggiuntive del campionato si giochino solo se fra la terza e la quarta in classifica ci sono meno di dieci punti di distacco. Altrimenti anche la terza è promossa direttamente.
Insomma, non è facile. Ma - dette tutte queste cose - voglio spezzare (del tutto impopolarmente) una lancia a favore della famiglia Garrone. Perchè, se è vero ed incontestabile che molti errori sono stati fatti e che la retrocessione dello scorso anno è stata una sorta di suicidio, è altrettanto vero che questo ha fatto dimenticare a molti tifosi i meriti delle famiglie Garrone e Mondini, che hanno salvato i blucerchiati dal fallimento. Soprattutto mugugnano tanti che, in tribuna, il massimo che hanno fatto è stato chiedere la tessera omaggio.
Il problema è che, se lo dico io, sono pienamente legittimato a farlo, visto che sono uno dei pochissimi (a tratti lunico) ad aver criticato i Garrone e Duccio quando le cose andavano male, prendendomi raffiche di insulti dai tifosi, solitamente nascosti dietro nickname, perchè per metterci la faccia ci vuole coraggio. Per dire, sono gli stessi che oggi sostengono le stesse tesi per cui mi insultavano ieri. Addirittura ci fu chi fece capire che le mie esternazioni televisive non erano particolarmente gradite e gli inviti, da allora, non abbondano. Anzi, si sono praticamente azzerati. Quindi il problema (Lussana in tv) si è risolto. Non i problemi della Samp, ma questa è unaltra storia.
Invece, è meno elegante che il discorso sulla corda tesa e sul fatto che il Doria avrebbe potuto fallire senza lintervento della famiglia Garrone, lo faccia Duccio. Che dice una sacrosanta verità, ma per lappunto la dice male, facendo pesare il suo intervento, che è pesantissimo - altro che braccino corto - se è vero come è vero che la Samp ha il primo monte ingaggi della B e sarebbe nono in A. Il problema non è il merito, è il metodo. Allo stesso modo, è stata alta e nobile la difesa da parte di Riccardo Garrone di Antonio Guastoni, il consigliere accusato di essere la causa di tutti i mali doriani. Anche perchè Duccio ricorda con il suo grande cuore: «Gli devo moltissimo, probabilmente senza di lui la Sampdoria non esisterebbe più». E il vizio della memoria è cosa buona e giusta. Poi, certo, lo scorso anno Guastoni ha avuto delle colpe. Ma questanno, ad esempio, è stato attaccato per essere amico del presidente del Brescia Gino Corioni e gli è stato attribuito lacquisto di Juan Antonio e di Berardi proprio per fare un favore a Corioni. Morale della favola: era da tempo che, al Ferraris, non si vedeva un giocatore toccare la palla come Juan Antonio. Colpa di Guastoni anche questa? Eppure, anche la scelta di fargli fare un passo indietro è stata saggia.
Insomma, Duccio con il suo carattere (anche i tratti più ruvidi), Vittorio con il Samp Village ed Edoardo - che sta crescendo moltissimo nel ruolo, ogni giorno di più - con la sua nuova linea societaria, da presidente vero che non delega, stanno facendo il bene del Doria. Hanno sbagliato e sbaglieranno, certo. Ma contestarli, prima di vedere come va a finire, è suicida.
Soprattutto, se coloro che li contestano sono gli stessi che fino a ieri difendevano a spada tratta Angelo Palombo. Forse il vero nome e cognome dei mali doriani degli ultimi due anni. Acqua passata. Oggi è un problema dellInter e degli interisti.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.