Cronache

E il consiglio diventa un supermercatoChiavari, cambi in giunta e nell'opposizione

È consigliere di minoranza, ma Giorgio Canepa, capogruppo di "Partecip@attiva", ha la vena da giornalista. Può presentare ordini del giorno, interpellanze, interrogazioni, partecipare alle commissioni, accedere agli atti. Ha una corsia preferenziale rispetto a tutti i cittadini. Ma non basta. Con un ordine del giorno apposito, Canepa chiede che i comunicati stampa dell'amministrazione comunale vengano inviati anche ai capigruppo consiliari: "Non sempre la stampa locale riporta le informazioni con la dovuta completezza", afferma. Non è tutto. Perché secondo Canepa anche tutti i consiglieri che redigono comunicati devono inviarli ad una lista di contatti da concordare.
E poi? "Dovremmo ricevere una rassegna stampa che contenga tutti gli articoli che riguardano Chiavari. In una democrazia normale - sottolinea - queste mie richieste sarebbero mera banalità". Il documento, però, viene giudicato irricevibile e bocciato dalla maggioranza. È l'aspetto più curioso di un consiglio comunale caldo. Inevitabile nel giorno dei grandi cambiamenti. L'amministrazione Levaggi finisce nel mirino dell'opposizione, agguerrita come non mai. Duro il consigliere Giorgio Getto Viarengo: "Avete dilapidato una vittoria elettorale già risicata. Senza Piombo sareste stati sconfitti. Nella Juventus che vinceva gli scudetti Platini non andava a giocare con la squadra che perdeva nel secondo tempo. Il vostro aereo è da un anno in pista e non è ancora decollato". "Alleggeriti del "piombo" forse questo aereo decollerà", ironizza Roberto Rombolini. Canepa sfodera l'ascia e colpisce: "Levaggi doveva dimettersi". Al posto di Daniela Colombo e Nicola Orecchia, passati in giunta, entrano Silvio Boccalatte e Giovanni Falcini. Cambi anche nell'opposizione con l'ingresso dell'ex consigliere di maggioranza Emilio Cervini e l'incompatibile Valeria Leoni sostituita da Giuseppe Lagomarsino. Per non farsi mancare nulla, inoltre, nascono due nuovi gruppi consiliari. Il parlamentino chiavarese sembra un supermercato.

Visti i tempi, però, quella parola è meglio non pronunciarla.

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