E i poliziotti sfidano don Gallo con le immagini delle violenzeIl camion-verità realizzato dal Coisp

«L'estintore quale strumento di pace» e «Liberi di fare questo». «Questo» è una piccola serie di scatti fotografici sulla verità delle violenze, roghi, devastazioni e saccheggi, messe in atto preordinatamente dai no global a Genova durante il G8 del 2001. La campagna per la difesa della dignità e professionalità degli agenti è quella del sindacato di polizia Coisp, che ieri ha allestito una «vela pubblicitaria» su di un rimorchio itinerante. I sindacalisti hanno fatto la prima tappa nel ponente genovese, hanno evitato piazza Alimonda («ma ci transiteremo oggi») e hanno sostato alcuni minuti proprio davanti alla chiesa e comunità di San Benedetto al porto, quartier generale del no global don Andrea Gallo. Nessuno «incidente» durante il percorso seguito dal camion, neppure davanti alla comunità.
«Stiamo girando per la città - spiega il segretario generale Coisp Matteo Bianchi - perché la campagna ideologica e mediatica di taluna sinistra, anche istituzionale, è sconcertante. Sembra che il G8 sia stato soltanto la Diaz e Bolzaneto. Invece, Genova è stata bruciata e i genovesi sono stati costretti a subìre violenze fisiche e psicologiche inaudite. Come si vede dalle immagini di fotoreporter e televisioni, i no global violenti erano migliaia. Dopo 11 anni di spazzatura e fango gettati addosso, non ne possiamo più. La stragrande maggioranza degli agenti di polizia avevano operato in modo serio, onesto e professionale. E continuano a farlo tutti i giorni, con uno stipendio che è tra i più bassi in Europa, rischiando ogni giorno la propria vita per difendere gli altri».
Le immagini della «vela pubblicitaria» ristabiliscono con equilibrio e oggettività la verità dei fatti, che purtroppo non appare dalle udienze giudiziarie che si sono svolte a Genova. Una testimonianza per tutte, ma avvenuta in sede di commissione parlamentare a Roma. Quella lapidaria del pm antimafia, ex «braccio destro» di Giancarlo Caselli, che nei giorni del G8 comandava i presunti «torturatori» del Gom: «Su Bolzaneto sono state dette e ho letto tante falsità».
«I poliziotti - continua Bianchi - non meritano attacchi di faziosi della prima o dell'ultima ora, istituzionali o non istituzionali. La realtà dei fatti avvenuti al G8 è stata messa in secondo piano, secondo un disegno politico. La popolazione è stata fuorviata e ai genovesi intimiditi e terrorizzati, non è stata data la possibilità di esprimere o di dare risalto al loro pensiero al pari di quello di taluni manifestanti. Altro che scuse ai no global. Le scuse dovrebbero essere fatte a Genova e ai cittadini genovesi».


Il G8 e la città ferita dai no global saranno il tema di una discussione in programma martedì prossimo in consiglio comunale. Ieri il sindaco Doria ha annunciato che i consiglieri della sua lista hanno ritirato la mozione perché «non è quello il modo di ricordare il G8, ci vuole il confronto, ma bisogna evitare la contrapposizione».

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