(...) pochi giorni fa dal Cavaliere. Inoltre, nello schieramento ci si sono infilati anche quelli dell'Arci: «Non stupisce che la scelta come testimonial sia caduta su una persona, come Nicole Minetti, indagata per prostituzione e tra i simboli della politica di malaffare».
E così il Comune giallo-arancione-rosso ha notificato il divieto di apertura della sala sul lungomare, con dei cavilli burocratici che non risulta siano mai stati applicati per le altre decine di sale gioco, nate come funghi all'ombra della Lanterna. In serata, su segnalazione del Comune, anche la questura ha diffidato il titolare della sala giochi a procedere con l'inaugurazione prevista per oggi alle 19.
Palazzo Tursi, che finora (salvo la petizione popolare di Marta Vincenzi, ma quando non era più sindaco) aveva fatto ben poco per arginare e prevenire il dilagare del gioco d'azzardo, adesso però potrebbe rischiare una richiesta danni per centinaia di migliaia di euro. Il Comune ha dormito, anche se il presidente della municipalità locale Mauro Avvenente si era opposto al progetto videolottery e aveva chiesto aiuto a Tursi da settimane. Si è mosso in ritardo e lo ha fatto soltanto sulla spinta del sacerdote rosso e delle Femen al pesto, che avevano anche preparato un agguato in stile ucraino. Al posto dello show con il seno nudo e la scritta: «Basta Berlusconi», le genovesi erano pronte a fare lo spettacolino con la scritta sulle magliette: «A Zena se ciamman bagasce».
Se ci fosse stata una showgirl rossa o grillina sarebbe stata mobilitazione generale lo stesso?
«Non credo proprio - spiega il capogruppo leghista Edoardo Rixi - in un clima di ingovernabilità del Paese e con i problemi di disoccupazione, l'assenza di idee per lo sviluppo, la dannosa inerzia della giunta e le lotte interne alla maggioranza, Marco Doria, Pd e Sel si uniscono con i grillini soltanto per fare la crociata insieme a don Gallo contro Nicole Minetti. Sono mesi che noi ci battiamo per arginare il dilagare del gioco d'azzardo, la prostituzione, la criminalità. Il primo febbraio avevo presentato un'interrogazione al sindaco lanciando l'allarme per l'apertura della nuova sala sul lungomare di Pegli. Non ho mai ricevuto risposta perché Marco Doria non ritiene di rispondere ai rappresentanti eletti dai cittadini a Tursi, ma soltanto alla piazza dei disobbedienti e dei centri sociali dell'area di don Gallo».
«Noi abbiamo sempre manifestato e ci siamo opposti a qualunque apertura di sale da gioco, ma la giunta Doria non ci ha mai ascoltato - spiega Vincenzo Matteucci del Mil - al punto che, in epoca non sospetta, avevamo costituito un comitato di cittadini e creato una pagina sul web intitolata www.comitato98miliardi.altervista.org contro le società delle slot-machine che dal 2007 devono, ma non pagano i soldi allo Stato. Noi siamo contro la sala di Pegli e le altre sale. Nicole Minetti non ci interessa».
«Abbiamo vietato l'inaugurazione di Pegli - spiega l'assessore Elena Fiorini - perché non è stata dimostrata la disponibilità di parcheggi pertinenziali nella misura minima di un posto auto ogni 20mq di superficie.
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