(..) strumento che consente di effettuare periodicamente analisi e confronti con l'andamento dei prezzi nelle altre regioni e nel resto del Paese.
Il 2012 si chiude con un'inflazione ligure del 3,3 per cento, di 0,3 punti superiore al dato nazionale che si attesta dunque sul 3 per cento, anche se nell'ultimo trimestre c'è stato un rallentamento (2,9 per cento), dovuto al crollo dei consumi e all'assorbimento dell'aumento dell'Iva.
La componente principale nella corsa dei prezzi resta l'energia, che nel quarto trimestre 2012 genera da sola oltre 1 punto di inflazione: caro petrolio, aumento dei prezzi dei carburanti, rincari di energia elettrica e gas ma soprattutto accise (dal 1° gennaio 2012 la Liguria ha infatti l'accisa regionale sui carburanti più alta d'Italia). E non è tutto. I genovesi sono gli italiani più tartassati dalle tariffe di acqua e rifiuti, ben al di sopra della media nazionale, sia per le famiglie sia per le imprese. Guardando all'andamento dei prezzi nei diversi settori, nel 2012 prodotti energetici (gas e carburanti), servizi e affitti crescono più che nel resto del Paese, mentre gli alimentari crescono meno. L'energia aumenta su tutti i fronti, con una crescita media del 13 per cento negli ultimi dodici mesi contro l'11,5 per cento dell'Italia. Gli alimentari, invece, viaggiano al 2.4 per cento (contro il 2.6 per cento dell'Italia), con andamenti più contenuti per carni, latticini e salumi e più alti per l'ortofrutta: rispetto all'anno scorso, i prezzi di frutta e verdura sono saliti mediamente del 5 per cento. Per quanto riguarda i cosiddetti servizi privati, vale a dire trasporti, alloggio e ristorazione, il 4° trimestre vede una frenata dei prezzi rispetto al trimestre precedente, pari al 2.1% per i trasporti ed all'1.6 per cento per alberghi e ristoranti, anche per il calo della domanda dopo il picco estivo. Sempre su questo fronte, nuove tensioni si annunciano con il previsto aumento del biglietto del bus a Genova.
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