Plinio: «Ora Genova gli dedichi una via»Il ricordo di Guerello e Rosso

«Genova deve dedicare al più presto una via della città a Riccardo Garrone». Il vice coordinatore metropolitano del Pdl Gianni Plinio ieri ha reagito così, unico ad avere l'idea, alla scomparsa del «presidente e amico blucerchiato Duccio». Però, il regolamento comunale vieta la denominazione a persone che siano decedute da meno di dieci anni, salvo che non si tratti di caduti in guerra. «Lo so, lo so - replica Plinio - ma con Riccardo Garrone se ne va una personalità straordinaria, un grande imprenditore illuminato e un grandissimo gentiluomo. Lo piangiamo noi tifosi blucerchiati come uomo di sport e presidente, ma lo piange tutta la città perché coniugava etica e politica del fare. Spero che il Comune gli dedichi una via derogando al regolamento perché, in casi eccezionali, lo potrebbe fare con il consenso del Prefetto.
«Garrone è stato infatti una persona benemerita non soltanto per Genova, ma per tutta la nazione, considerato anche il suo impegno a livello imprenditoriale». Ieri pomeriggio, intanto, l'assemblea consigliare di Tursi si è iniziata con un minuto di silenzio. «È scomparso un uomo che aveva a cuore gli interessi della sua città - ha detto il presidente del consiglio comunale Giorgio Guerello - una persona che avanzava proposte innovative e coraggiose». Da Tursi a via Fieschi. Ieri c'è stato il lutto anche in Regione, dove per rispetto alla famiglia Garrone, il consigliere del Pdl Matteo Rosso ha deciso di chiedere di «soprassedere alla trattazione dell'interrogazione presentata sulla realizzazione del nuovo stadio alla Fiera del Mare».

L'assemblea regionale ha espresso cordoglio per la scomparsa di Duccio Garrone e ha accolto l'istanza di Matteo Rosso di rinviare la (polemica) questione durante la prossima seduta consiliare, in rispetto di Duccio e della sua famiglia.

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