«La pulce nell'orecchio» al teatro della Gioventù

Finalmente un nuovo titolo per la stagione del Teatro della Gioventù, che ha iniziato di nuovo con «Rumori fuori scena» arrivando alla sua 140ª. Stavolta pare che l'impegno della compagnia sia stato più gravoso del solito perché cimentarsi con un testo di Georges Feydeau, «La pulce nell'orecchio», non è stato facile. «Sono contento e ci tengo a sottolineare - ha detto Massimo Chiesa - che le ultime 8 repliche di Rumori fuori scena hanno fatto il tutto esaurito facendoci arrivare a 28.622 spettatori. Un numero esagerato per uno stesso spettacolo di prosa che credo sia stato superato solo da La bocca del lupo dello Stabile con protagonista la Volonghi. Siamo riusciti nel nostro intento che era quello di far venire a teatro chi solitamente non ci va. Questo che vuol dire che se i teatri vanno bene, il teatro va bene». Ma perché la scelta verso questo testo di Feydeau considerato, dopo Molière, uno dei più grandi autori del teatro comico francese? A sentire il regista c'è dietro un fatto sentimentale che non va trascurato: «La pulce nell'orecchio è il primo spettacolo che ho visto nella mia vita, all'età di 5 anni, nell'edizione dello Stabile che aveva regista Squarzina e protagonista Alberto Lionello. Ho sempre avuto idea di farlo ed eccoci qui, malgrado le difficoltà tecniche ed economiche per la realizzazione. Già perché i testi del drammaturgo francese si mettono difficilmente in scena e il motivo principale è perché prevedono un grosso numero di attori. Qui, nello specifico, gli attori sono 14, e tre le scenografie da allestire, poi un gran numero di costumi da cambiare anche velocemente».

Per le scenografie si sono anche dovuti mangiare 50 posti della platea, insomma uno sforzo in tutti i sensi, che soprattutto raggiunge l'apice nella prestazione attoriale del protagonista che la Kitchen Company ha affidato a Nicola Nicchi in quel doppio ruolo che nel 1951 rese celebre Lionello. Anteprime da stasera, la vera prima sarà il 16 marzo. Repliche fino al 5 maggio.

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