Quel feeling con la città che pareva non esistere più

Quel feeling con la città che pareva non esistere più

(...) Proprio no. L'incantesimo peggiore da rompere era proprio questo. Far scomparire quell'indolenza che gli aquilotti degli ultimi anni avevano trasmesso al pubblico voglioso di vedere maglie sporche e vissute al 90esimo. Un contagio reciproco. Gli spalti raffreddati e atterriti dalla ripartenza dai dilettanti del 2008 da tempo non erano più quelli di una volta. E neanche la promozione in C2, arrivata subito, seguita a ruota da quella in C1 avevano smosso il piattume.
Ci sono voluti due anni di Prima Divisione con slancio finale e Triplete (promozione in B, coppa Italia e Supercoppa) per dare un sussulto al batticuore ed eliminare altre tossine.
Adesso il feeling sembra di nuovo costruito. Merito di Gabriele Volpi, presidentissimo, vera fonte dell'entusiasmo levantino e del direttore sportivo Nelso Ricci capace di scegliere i pezzi giusti per ridare un volto alla squadra dopo il repulisti di giugno. L'esordio dà ragione alla società, alla direzione tecnica e all'allenatore che predica umiltà e tiene un profilo così basso da essere rasoterra. Ma va bene così. Lo stile sembra quello giusto. Nessun proclama come negli anni passati. Basta promesse poi difficili da mantenere e che se diventano realtà sono già annacquate sul traguardo. Questa volta Volpi ha scelto la strada opposta. Niente slanci inutili ma sfogo solo all'entusiasmo. Quello sì.

Quello dei sogni in pieno stile aquilotto. E il segreto è proprio qui. Il patron ha trovato la ricetta per esorcizzare paure e timori del passato facendo di nuovo scattare la scintilla tra la piazza e i propri beniamini.

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