La «ripresa» vista dal commercio estero

L'economia e la finanza interpretati sul campo, nei mercati del mondo. Poca forma e molta sostanza. E soprattutto impegno e passione, sacrificio e speranza. Potrebbe sintetizzarsi così il ruolo degli operatori genovesi del commercio estero, che oggi si riuniscono nei locali dell'Archivio di Stato per l'assemblea annuale dell'associazione. Con la promessa di fare il punto - conferma alla vigilia il presidente Paolo Cuneo - «in un momento nel quale la non allegra cronaca di casa nostra occupa tutto lo spazio disponibile nelle nostre menti e nel quale è lecito porci il dubbio se, a rischio come siamo di essere travolti da quanto accade nel nostro cortile, abbia ancora un senso guardare a cosa accade fuori».
Questo non significa, comunque, per il presidente Cuneo, rinunciare a lottare, «come ci hanno insegnato - sottolinea - proprio quei mercanti della Genova medievale di cui abbiamo voluto recuperare le testimonianze con la mostra ospitata all'Archivio di Stato». C'è un filo tenace, di coerenza assoluta, dunque, che lega l'esposizione curata da Giustina Olgiati all'attività quotidiana di chi è impegnato nel settore del commercio estero: oggi come allora, i veri uomini d'affari, pur fra mille e una difficoltà quotidiana, guardano avanti.

Con la consapevolezza di far parte di uno «status di mercante che riflette la realtà e la forza propulsiva di una società fondata sull'attività economica, gli scambi, e l'incontro con altre culture e diverse civiltà».

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