Sanremo, il Casinò «sbanca» il centrodestra

È stato caratterizzato dalle scintille interne alla maggioranza tra Lega Nord e Pdl il consiglio comunale di Sanremo in cui è stato dibattuto il piano di impresa del casinò. Un documento su cui si dovrà basare un rilancio della casa da gioco, alle prese con una pesante crisi economica che già in questo inizio di 2013 ha evidenziato un calo del 20% negli incassi.
L'assise è iniziata con la questione di incompatibilità sollevata, con parere della Prefettura e del segretario comunale, nei confronti di quattro consiglieri comunali che sono dipendenti del casinò. «Si sta violando uno dei diritti della Costituzione quale è la partecipazione – ha tuonato uno degli interessati, Massimiliano Moroni del Pdl – non vi è alcuna incompatibilità per un nostro eventuale conflitto di interessi. Anzi essendo professionisti del settore potevano fornire un apporto alla discussione, invece ci viene messo il bavaglio».
Subito dopo che i consiglieri comunali in questione hanno abbandonato l'aula, si è quindi passati alla trattazione del piano di impresa «Che contiene tagli di spese, il ricorso a nuove tecnologie e investimenti» ha detto il capogruppo del Pdl Giuseppe Sbezzo Malfei. Il documento prevede, in linea con il trend negativo che sta colpendo il gioco tradizionale, un incasso annuo di circa 44 milioni di euro contro i 50 con cui aveva chiuso il 2012. «Questo è un documento tardivo ed insufficiente - ha sentenziato il consigliere d'opposizione Massimo Donzella –. In questi quattro anni gli incassi sono calati di 33 milioni di euro senza che l'Amministrazione facesse alcun investimento di rilancio».
La stretta finale ha riguardato però i sei emendamenti, in parte modificati in ordini del giorno, presentati dalla Lega Nord.

La votazione ha fatto emergere le divergenze di vedute in maggioranza, con il Pdl contrario a tutte le proposte del Partito del Carroccio. Per risposta i consiglieri leghisti si sono astenuti sulla votazione finale del piano di impresa.

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