Ormai ex casa di cura, villa Attilia si trasforma. Il consiglio comunale di Santa Margherita dà il proprio assenso alla demolizione con ricostruzione, e successivo ampliamento volumetrico del 26 per cento, dell'immobile di via partigiano Berto Solimano. Che tradotto in numeri significa 26 appartamenti, 70 box, 28 cantine. Il tutto frazionato in tre corpi principali, in stile genovese, di altezza inferiore all'edificio esistente. L'operazione non finisce qui. L'ente di piazza Mazzini, in cambio, riceverà 470mila euro di oneri di urbanizzazione e dieci appartamenti, circa 800 metri quadrati complessivi, che la società proprietaria di villa Attilia costruirà su un terreno comunale di via Creuza dell'oro.
«È un intervento sociale, visto che i dieci alloggi realizzati saranno di edilizia residenziale pubblica da destinare alle giovani coppie», osserva il sindaco Roberto De Marchi. L'opposizione non crede in pieno alla bontà del progetto e si astiene. Per un semaforo verde che si accende, c'è la luce rossa per un'altra pratica: quella relativa alla Cervara, il complesso monumentale sopra la statale per Portofino, su cui la proprietà vuole dare vita ad alcuni interventi, tra cui la realizzazione di una piscina e di una serra di 58 metri quadrati.
Quando il consigliere di maggioranza Rodolfo Callegari prende la parola sono le due di notte, ma questo è un aspetto secondario ai fini dello stop: «La pratica è delicata - ammette -. La rinviamo alla prossima seduta per approfondire meglio alcuni dettagli». L'opposizione apprezza soddisfatta, solo dopo aver affilato le unghie sull'assestamento di bilancio. Nel mirino finiscono i 58mila euro destinati al progetto di bike sharing e i 30mila per l'acquisto di una casetta in legno da installare nel «Bosco degli elfi», quartiere degli Ulivi.
«Intanto le strade sono piene di buche - puntualizza il consigliere Angelo Bottino -.
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