La squadra di Seborga all'esordio con il principe Hockey su prato

La squadra di Seborga all'esordio con il principe Hockey su prato

Seborga 320 abitanti sulle alture di Bordighera ad un tiro di schioppo dal principato di Monaco, da più di mezzo secolo aspira ad essere riconosciuta come ente sovrano. Un piccolo stato che già ora ha un suo principe Marcello I, eletto dal popolo seborghino dopo la morte di Giorgio I, una propria moneta, il luigino che vale 6 dollari ed ha corso nell'ambito comunale, rilascia patenti e passaporti e da qualche tempo ha un suo comitato olimpico nazionale: il Cons. Alle discipline già praticate (equitazione, sport acquatici, danza, arti marziali, attività per disabili) ora si è aggiunta la squadra di hockey su prato. Una disciplina olimpica dai giochi di Londra del 1908 e tra i cinque sport di squadra più diffusi al mondo. Nell'ultimo week-end si è svolto a Genova un prestigioso torneo internazionale giovanile, «Hockey sotto la Lanterna» che ha visto contendersi il trofeo – dalla categoria under 8 alle under 14 femminile e maschile – oltre 30 squadre provenienti da tutta Italia dalla Costa Azzurra e appunto da Seborga.
Per la prima volta una squadra di Seborga è scesa su un campo di hockey. Un campo, nella versione olimpica, del tutto simile a quello del calcio con la variante della superficie che è rigorosamente in erba sintetica. Nelle categorie giovanili – come quelle che hanno giocato «Sotto la Lanterna» – le squadre sono formate non da 11 atleti, ma da 7 minihockeisti, che però manovrano la pallina con il bastone - in fibra sintetica anche quello - con la consumata abilità dei professionisti. I campioncini del principato in effetti non sono seborghini doc, ma atleti del Butterfly Hockey & Cricket Club di Roma, una delle società di punta dell'hockey italiano, che gioca in serie A1.
Come si è arrivati al principesco matrimonio fra i «pariolini» del Butterfly e i colori di Seborga? Il presidente del CONS Principato (comitato olimpico nazionale di Seborga) Marcello Paris, ha chiesto ai dirigenti romani di affidargli una squadra da far giocare con le maglie celesti di sua altezza serenissima. Così è stato. Il principe Marcello I ha voluto inviare a tutti i ragazzi un suo messaggio personale. L'effetto è stato davvero «principesco» vista la semifinale conquistata dietro i francesi di Antibes, la compagine «A» dello stesso Butterfly Roma e i genovesi di Superba. Le regali parole personalizzate per ogni atleta della «nazionale» di Seborga hanno moltiplicato le forze dei giovanissimi vessilliferi del principato che affonda le sue ragioni storiche addirittura in un atto del 1118.
Adesso i contatti fra il presidente del Cons, Marcello Paris, e l'hockey proseguono. E dalla Liguria potrebbero arrivare nuove occasioni per creare una realtà ponte fra Genova-Savona (dove l'hockey soprattutto a livello giovanile è in forte espansione) e le numerose realtà della Costa Azzurra.

Tutto questo dalla sommità del Monte Caggio che sovrasta il borgo medievale di Seborga che merita una visita per godere del suo panorama e immergersi nelle storie dei monaci cistercensi, dei cavalieri Templari e dell'antica Zecca che oggi ha ripreso a battere il luigino d'oro.

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