Aerei da combattimento e missili: gli Usa spostano le armi in Asia

Il Giappone avrebbe intenzione di incrementare l'acquisto di armamenti e mezzi militari dagli Usa per ammorbidire Washington durante i complicati negoziati sui dazi

Aerei da combattimento e missili: gli Usa spostano le armi in Asia
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Da un lato una mossa per difendersi dalle crescenti tensioni che minacciano l'Asia. Dall'altro un tentativo quasi estremo per convincere gli Stati Uniti ad allentare la morsa sui dazi. Il Giappone avrebbe intenzione di incrementare l'acquisto di armamenti e mezzi militari dagli Stati Uniti per ammorbidire Washington durante i complicati negoziati sulle tariffe. Tokyo vuole infatti annullare le tariffe e sarebbe pronta a fare questo importante passo in avanti. I media giapponesi scrivono che il governo di Shigeru Ishiba starebbe usando missili da crociera e aerei da combattimento come potenziali pedine di scambio nelle trattative commerciali con gli Usa. Il Giappone, che ha già ottenuto dal proprio principale partner missili e radar, potrebbe acquistare altre armi per un valore di migliaia di miliardi di yen nell'arco di diversi anni.

Più armi Usa per il Giappone?

Secondo quanto riportato dal quotidiano Asahi Shimbun, il Giappone avrebbe presentato agli Usa una lista di acquisti pianificati durante i negoziati tariffari iniziati ad aprile, a seguito di discussioni all'interno del governo. Gran parte delle attrezzature di difesa coperte dal piano coinciderebbero con articoli che Tokyo avrebbe già deciso di acquistare dagli Stati Uniti da qui al 2027 nell'ambito del cosiddetto Defense Buildup Program, istituito alla fine del 2022. Il programma prevede l'acquisto di missili da crociera Tomahawk, di jet da combattimento F-35A e di altri equipaggiamenti di difesa statunitensi. Ishiba ha ripetuto che le questioni di sicurezza nazionale non dovrebbero essere collegate ai negoziati sui dazi ma la situazione potrebbe cambiare.

Ryosei Akazawa, ministro responsabile della rivitalizzazione economica del Giappone, ha spiegato che gli eventuali acquisti da parte di Tokyo di equipaggiamenti di difesa Usa - che dovrebbero contribuire a ridurre lo squilibrio commerciale bilaterale - potrebbero avere un ruolo nei negoziati con gli Stati Uniti. Ricordiamo che sotto la prima presidenza di Trump, l'amministrazione dellex (e defunto) primo ministro Shinzo Abe accettò di acquistare da Washington 105 jet da combattimento F-35 nell'ambito di negoziati commerciali bilaterali.

La posizione di Tokyo

Il Giappone, ha scritto Bloomberg, sta in ogni caso intensificando gli sforzi per frenare le ambizioni militari della Cina nella regione Asia-Pacifico. Per la prima volta negli ultimi mesi Tokyo ha inviato due cacciatorpediniere attraverso lo Stretto di Taiwan - a dimostrazione della sua volontà di sfidare direttamente Pechino - e aumentato il suo bilancio militare e il ritmo delle sue esercitazioni navali in luoghi lontani come l'Oceano Indiano e il Mar Cinese Meridionale.

Nel frattempo la Japan’s Acquisition, Technology & Logistics Agency ha diffuso una clip del lancio di prova del proiettile planante Hyper Velocity. Per la cronaca, l'HVGP è un'arma ipersonica progettata per la difesa delle isole giapponesi, ha una gittata stimata di 900 chilometri e dovrebbe essere dispiegata dalla Forza di autodifesa terrestre giapponese nel 2026.

E non è finita qui perché il ministero della Difesa di Tokyo ha lanciato un Comando operativo congiunto (JJOC) dotato di capacità di contrattacco che, in caso di necessità o situazioni di crisi, dovrà consentire al Paese di colpire le basi nemiche strategiche.

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