
La visita a sorpresa di Leone XIV di giovedì scorso ha riportato un Papa regnante a Castel Gandolfo dopo dodici anni. L'ultima volta Francesco era venuto nel Ferragosto del 2013 per celebrare la messa e per recitare l'angelus. Bergoglio non amava il luogo scelto dai suoi predecessori per la villeggiatura e lo ha snobbato nel corso di tutto il suo pontificato. Non solo: nel 2016 ha scelto di aprire al pubblico le stanze e le Ville pontificie rendendolo un polo museale. Una scelta che è riuscita a ravvivare l'appeal turistico della cittadina, ma che non è bastata a placare l'orgoglio ferito dei castellani per aver perso la presenza del Papa dopo diversi secoli. La gita di Leone XIV a nemmeno un mese dalla sua elezione fa ben sperare che ci possa essere un ritorno di questa tradizione in estate. Una tradizione che risale addirittura al Seicento.
L'aria buona
Castel Gandolfo è diventata la residenza estiva dei Papi grazie a Urbano VIII che prima dell'elezione nel 1623 era diventato di casa in questo splendido centro dei Castelli Romani. Come cardinale Maffeo Barberini, infatti, aveva comprato una casa e delle vigne per poter respirare l'aria buona data dai colli e dalla vicinanza del lago Albano. Urbano VIII comprò la villa del prelato Visconti e la trasformò in Villa Barberini, luogo visitato giovedì scorso da Leone XIV. Prima di allora i Papi si concedevano dei periodi di riposo ma mai in un posto stabile: Gregorio XV, ad esempio, si recava ugualmente ai Castelli ma preferiva Frascati.
Il Concordato
Nel Concordato firmato durante l'epoca fascista, l'Italia concesse alla Santa Sede la piena proprietà del Palazzo pontificio e di Villa Barberini con rispettive dotazioni. L'area costituita dalle Ville Pontificie a Castel Gandolfo è dunque zona extraterritoriale. Francesco, in realtà, non è stato il primo Papa ad "aprire" i suoi appartamenti ai Castelli al popolo: lo fece Pio XII durante la Seconda Guerra Mondiale che accolse quindicimila sfollati nelle Ville nella speranza di poter evitare loro i bombardamenti dal momento che quest'area godeva dell'extraterritorialità. I bombardamenti aerei degli Alleati però non risparmiarono questa zona di Castel Gandolfo, facendo registrare un centinaio di vittime tra cui 17 suore clarisse. Per l'accaduto Papa Pacelli attivò il cardinale Segretario di Stato Luigi Maglione per protestare formalmente con il governo di Washington.
Il Vaticano 2
Proprio a Castel Gandolfo morì Pio XII nel 1958 così come Paolo VI vent'anni più tardi. Entrambi fecero ritorno a San Pietro, già vestiti di pontificale, arrivando a bordo di un carro funebre dalla cittadina castellana. Il corteo fino a Roma fu solenne nel caso di Pacelli, mentre non per Montini che aveva scelto di abolire la corte pontificia. Giovanni Paolo II amò moltissimo Castel Gandolfo che visitò per la prima volta vestito di bianco il 25 ottobre 1978 recandosi anche nella chiesa parrocchiale. Wojtyła chiamava l'ospedale Gemelli, luogo di tante degenze per lui, il "Vaticano 3" alludendo proprio a Castel Gandolfo come Vaticano 2. La cittadina che domina il lago Albano è entrata nel cuore anche di Benedetto XVI. Tra il Palazzo e le Ville Pontificie, Ratzinger trascorreva gran parte delle sue estati da Papa. Qui, il 1 agosto del 2005, ricevette in una storica udienza privata la scrittrice Oriana Fallaci grazie all'intercessione dell'amico monsignor Rino Fisichella. Di lui, la grande scrittrice toscana scriveva: "Io adoro Ratzinger. Non solo perchè è un uomo colto e intelligente ma perché è un uomo con le palle. L'unico, ad esempio, che in Vaticano abbia preso chiara posizione contro i preti pedofili degli Stati Uniti. E l'unico, si sa, che difende l'Occidente". Sempre a Castel Gandolfo invece Benedetto XVI, nell'estate del 2007, si rifiutò di dare udienza a Castel Gandolfo alla segretario di Stato Usa Condoleezza Rice che qualche anno prima aveva trattato poco gentilmente l'inviato di Giovanni Paolo II contro la guerra in Iraq, il cardinale Pio Laghi.
A Castel Gandolfo Ratzinger ha scelto di fare la sua ultima apparizione pubblica da Papa regnante e poi era rimasto nel primo periodo dopo il suo ritiro, incontrando anche per la prima volta il suo successore Francesco. Da Papa emerito è tornato diverse volte nelle Ville Pontificie dei Castelli, uno dei luoghi più amati della sua vita e che ora anche Leone XIV ha dimostrato di apprezzare.