Un tecnico genovese racconta la sua esperienza e attacca Bersani caso Finmeccanica

Un tecnico genovese racconta la sua esperienza e attacca Bersani caso Finmeccanica

(...) per sputtanare con tanto nitore il suo segretario nazionale che aveva, invece, fatto, sul tema, affermazioni da denuncia o, alternativamente, da ricovero.
Posso riassumere brevemente, anche a beneficio di coloro che non sono molto famigliari con le aziende ed il loro modo di operare? La quasi totalità delle attività commerciali di tutte le aziende del mondo avviene attraverso la collaborazione con agenti o rappresentanti. Anche nel caso in cui un'azienda vanti una folta, solida e collaudata struttura commerciale propria, l'Azienda stessa stipula accordi con agenti. Perché? Per la semplice ragione che non è possibile, in termini economici, controllare da soli tutti i mercati, né esplorarne di nuovi, né effettuare ovunque la necessaria promozione commerciale, né essere informati delle opportunità su territori così estesi. Farlo da soli con successo, sarebbe una operazione così cara che ucciderebbe l'Azienda, strangolata dai costi. Non solo, ma nel caso di Aziende con un forte tasso di export e che forniscono prodotti complessi ed ad alto valore, è fondamentale avere il massimo di informazioni dal territorio dato che bisogna confrontarsi con una concorrenza internazionale molto qualificata. Tutte queste cose sono demandate ad un agente.
Vogliamo fare un esempio? se un'azienda decide di fare business in Brasile, è più logico affidarsi ad un agente brasiliano che conosce tutto del suo paese o crearsi autarchicamente al proprio interno il «know how» del Brasile? Credo che la risposta sia intuitiva. Un agente è un professionista. E quindi chiede, a fronte della sua attività, un compenso. Non lavora gratuitamente. La forma e l'entità del compenso variano a seconda del tipo di commodity che tratta.
Ma il punto è che se io vendo una puntina di disegno a Rio de Janeiro, il mio agente brasiliano percepisce un compenso, secondo il contratto stipulato. Se vendo una centrale in Messico, il mio agente messicano percepisce un compenso come da contratto. Se vendo un impianto siderurgico in Malesia, il mio agente malese percepisce un compenso. Punto. La prossima domanda è: e cosa se ne fa lui di questo compenso?
La risposta è: sono affari suoi, non lo so. Ma so che il mio contratto di agenzia è legale e regolare (l'ho fatto io!) e so che il compenso per il mio agente non sarà pagato in uno stato canaglia (lo so perché pago io!). È come se esigessi da un dentista di sapere come spenderà il soldi che gli ho dato per l'estrazione di un mio dente! Li spendi per il mantenimento della tua famiglia? Ti pago. Li spendi per comprarti una dose di coca o per spassartela una sera con un trans? Non ti pago. Ovviamente il delitto esiste, gravissimo ed odioso, nel caso in cui parte della commissione ritorni in nero a chi l'ha pagata.
Ma il Raggi dice giustamente: «In tali casi, le indagini e le azioni, sino alla condanna definitiva o alla rimozione del colpevole dal suo posto, dovrebbero essere coperte dal più assoluto riserbo, per evitare che la collettività ci rimetta due volte (il danno per il denaro distratto dal criminale e la perdita di valore sul mercato azionario)». Si può essere più chiari? Leggo che la Procura di Busto Arsizio ipotizza i reati di corruzione internazionale e istigazione alla corruzione. Passi per l'istigazione alla corruzione, ma se si parla di corruzione internazionale significa che Finmeccanica, per assicurarsi il contratto, avrebbe offerto 50 milioni di Euro e che qualche indiano (chi? un ammiraglio? un generale? un ministro? un fachiro? chi?) se li sarebbe intascati in tutto od in parte. Se io fossi il Governo dell'India, oltre a tenermi vita natural durante in galera i nostri due poveri marò, denuncerei il magistrato, trascinando lui in tribunale per vedere cosa sa e perché racconti al mondo intero in che maniera fetida vengano condotti gli affari governativi in India. Temo che all'italiano medio, stordito e nauseato dalla politica e da un fragore elettore ormai insopportabile, siano sfuggiti appieno le gravissime iniziative del magistrato e le nauseanti speculazioni del segretario del PD. Se esistesse il reato di «offesa all'intelligenza» avrei già denunciato Bersani. Ma c'è una speranza: l'ha sparata talmente grossa e sporca che questa cavolata gli si può sempre rimbalzare contro come un boomerang.

La ringrazio, caro Lussana, per la Sua pazienza e mi lasci salutare con stima e simpatia il Signor Raggi.
*Cavaliere della Repubblica

(Titolo conferito nel 1986

dal Presidente Pertini per importanti

contratti firmati all'estero)

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica