Roma - "Non so che seguito avrà l’invito a riflettere del presidente Sarkozy sulla possibile eliminazione della pubblicità dalla tv pubblica. Comunque vada la sua riflessione è nella giusta direzione". È quanto scrive sul suo blog il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, commentando le affermazioni del presidente della Repubblica francese. "La tv pubblica deve differenziarsi da quella commerciale - ribadisce il ministro, rilanciando uno dei suoi leit motiv - se vuole mantenere le ragioni della propria esistenza. E differenziarsi è una pia illusione se c’è un eccesso di dipendenza dalla pubblicità".
Il ministro, nel suo "post" , ricorda come la tv pubblica francese sia quella con la maggior quantità di pubblicità, dopo la Rai, con il finanziamento pubblico che copre solo il 60% dei costi (contro il 50% dell’ Italia). "Per Sarkozy avere tanti spot non è un vantaggio per le reti pubbliche - afferma - e credo abbia ragione". "Vedremo le risposte dei francesi al problema", conclude Gentiloni, ricordando che "da noi la riduzione del peso della pubblicità almeno in due delle reti Rai è tra i compiti della Fondazione su cui si discute in Senato.
Un obiettivo da collegarsi al tetto antitrust alla raccolta pubblicitaria (altrimenti, in regime di duopolio, la riduzione della pubblicità Rai avrebbe un beneficiario unico) e alla prossima introduzione dell’indice di qualità dei programmi Rai, per evitare - afferma il ministro - che ascolti e relativi contatti pubblicitari siano l’unico criterio di scelta della programmazione della tv pubblica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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