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da Milano

Allora benvenuta anche a Miranda Cosgrove, un’altra ragazzina che tremare il mondo fa e che sembra nata per stare là dentro, in quella tv di cui è già una piccola stella. «Che bello, la gente per la strada mi riconosce, mi chiede autografi e parla di me come se fossi la sorella o la figlia», dice lei con una voce squillante da Los Angeles dove è nata quindici anni fa. Intanto bisogna spiegare perché, soprattutto negli Stati Uniti, la gente la ferma per strada. Lei è la protagonista di iCarly, che tecnicamente è web show dentro uno show tv ma in poche parole è uno spettacolo televisivo di nuova generazione, indirizzato specialmente ai ragazzi ma capace di conquistare anche un pubblico più adulto. Insomma, iCarly ha per protagonista Carly Shay (ossia Miranda) che insieme all’amica Sam (l’attrice Jennette McCurdy) mette in scena nel salotto di casa una serie di gag improvvisate. Il tutto è filmato dall’amico Freddie e viene integrato dai video inviati dagli spettatori. Lei, con voce sempre squillante, lo definisce «il primo reality show nel quale i ragazzi possono mandare contributi e diventare davvero parte dello spettacolo». Naturalmente, oltre che in televisione, iCarly è visibile anche sul web, con il quale è legata a doppio filo. E chiunque può uploadare i propri video al sito www.nicktv.it/icarly. Insomma, in quattro e quattr’otto iCarly è diventato un fenomeno negli Stati Uniti e in Gran Bretagna e qui in Italia è sempre più seguito, nonostante sia in onda da poco (dal lunedì al venerdì alle 13,30 e alle 21 su Nickelodeon, canale 604 di Sky). E di certo il merito è soprattutto di questa ragazzina che per il Washington Post «ha il miglior piglio nell’universo giovanile»: trascinante è trascinante, bella è belloccia ma soprattutto è carismatica, riesce a farsi seguire attirando gli sguardi degli spettatori con quel nonsoche che distingue le star dai semplici aspiranti. E d’altronde Miranda Cosgrove ha qualcosa d’innato se già a tre anni, mentre cantava al tavolo dei genitori in un ristorante di Los Angeles, un agente l’ha messa sotto contratto per farle girare spot televisivi. «Da allora ho iniziato a lavorare e non ho mai smesso» spiega senza neppure tirarsela troppo. E dire che negli Stati Uniti è considerata l’erede di Miley Cyrus (carica grottesca: hanno entrambe quindici anni) e divide con lei quell’enorme fetta di mercato televisivo che comprende i bambini/ragazzini tra i quattro e i quindici anni. «Io sono come loro - dice - navigo sempre su internet, spedisco filmati agli amici, spero che tanti li vedano e se posso li porto su YouTube». Ed ecco perché c’è tutto questo entusiasmo intorno a iCarly: ha individuato un segmento ancora sconosciuto e porta novità in un mondo ormai spesso asfittico come la televisione. I giovanissimi cliccano più sul web che sul telecomando? Bene, allora mescoliamo le due realtà e vediamo che cosa succede. Il risultato è uno degli show più seguiti d’America e, soprattutto, un esempio che sarà imitato negli anni a venire anche per fasce di pubblico più adulto. Intanto Miranda si gode il successo «senza dimenticarmi che devo anche andare a scuola e non posso soltanto comprarmi sneakers o Converse all star nuove». Però, come sempre accade, marchio che vince non si cambia. E quindi Miranda pubblicherà nei prossimi mesi (probabilmente a inizio anno, etichetta Sony) un suo cd di canzoni inedite. «A me piace Avril Lavigne ma non è proprio quel tipo di musica che voglio cantare. Se potessi, sarei più vicina ai Rolling Stones, Satisfaction è la mia canzone preferita».

Prego? Lei potrebbe essere la nipote di Mick Jagger. «Ma a mia mamma piacciono da matti e quindi li ascolto da quando sono nata. I gusti musicali non dipendono dall’età, dipendono dallo spirito: e io mi sento molto rock».
Capito?

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