Germania, pacco bomba al capo di Deutsche Bank rivendicato dagli anarchici

Berlino - Un gruppo anarchico italiano ha rivendicato la lettera bomba inviata all’amministratore delegato di Deutsche Bank, Josef Ackermann. A riferirlo è la polizia tedesca, che ha precisato che la rivendicazione è giunta da un gruppo denominato Federazione Anarchica Informale ed è contenuta in una lettera scritta in italiano.

Secondo la polizia inoltre potrebbero essere state inviate altre due lettere. Quella destinata a Ackerman poteva esplodere ed è stata disinnescata. "Tre esplosioni contro banche, banchieri, zecche e sanguisughe": è questo l’avvertimento contenuto nella lettera di rivendicazione.

Il Fai, definito dalle autorità tedesche "un’organizzazione terroristica e anarchica", ha rivendicato la responsabilità del gesto con uno scritto nel quale annuncia altri tre attentati contro "banche, banchieri, zecche e sanguisughe". Il pacco-bomba indirizzato a Ackermann è stato scoperto e disinnescato ieri a Francoforte dalla polizia.

"La rivendicazione è italiana ma ad averla fatta materialmente potrebbero non essere stati anarchici italiani: c’è ormai un network europeo anarchico", hanno spiegato all’Adnkronos autorevoli fonti dell’intelligence. Vista la composizione dell’ambiente anarchico europeo, hanno precisato le stesse fonti, non necessariamente la rivendicazione del gesto viene fatta da chi fisicamente può aver inviato il pacco bomba. Sono operazioni che rientrano in un "quadro strategico di visibilità dei vari movimenti anarchici", funzionale alla loro attivita contingente.

"Nel prossimo futuro - ha avvisato l’intelligence- c’e da aspettarsi un innalzamento dei rischi che possono venire da azioni di gruppi

anarchici, in Italia come in Europa", in quanto la crisi economica europea porta a queste realtà l’obiettivo prioritario di "colpire le istituzioni bancarie, che rappresentano per il mondo anarchico i veri poteri occulti".