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Mediaset espelle dal Grande Fratello tre concorrenti che hanno bestemmiato: "Il reality è arrivato a un livello non più tollerabile". Dibattito: decisione eccessiva? VOTA IL SONDAGGIO

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Un'altra, insopportabile bestemmia ha segnato l'undicesima edizione del Grande Fratello. Questa volta, però, Mediaset ha detto basta. Dopo il perdono e il rientro - a un anno di distanza - di Massimo Scattarella, sabato scorso l'imprecazione di Pietro Titone ha riportato la problematica sotto gli occhi di tutti. Verificate le registrazioni della Casa più "sbirciata" dagli italiani, il gruppo televisivo ha deciso non solo di cacciare Pietro, ma di estendere l'espulsione anche a Massimo e Matteo punendo un reality che è "arrivato a un livello non più tollerabile".

La decisione di Mediaset Secondo Mediaset i tre eliminati hanno bestemmiato in modi e tempi differenti offendendo "milioni di fedeli". Il Grande Fratello aveva inizialmente salvato Matteo, il primo in questa edizione ad aver pronunciato una bestemmia. Poi aveva concesso, tramite televoto, a Massimo, concorrente della scorsa edizione del Gieffe, di rientrare in gioco. Ma, la goccia che "ha fatto traboccare il vaso", come ha rilevato la Marcuzzi, è stata l’ennesima imprecazione pronunciata da Pietro nella notte tra il 5 e il 6 gennaio. La Marcuzzi ha tra l’altro difeso gli autori del programma accusati di incitare i concorrenti al turpiloquio per fare ascolti e osservato che in queste ultime edizioni del reality, prodotto dalla Endemol, "molte delle polemiche che si sono verificate hanno offuscato anche ciò che c’è di buono nel Gf".

Un intero pubblico offeso I primi ad affilare i coltelli contro la trasmissione sono stati i media cattolici. "La deriva del clima offre un quadro desolante di sguaiataggine e di ipocrisia che necessità di alimentarsi sempre più voracemente di volgarità e violenza - spiegava Avvenire nei giorni scorsi - anche per chi non sia religioso, la bestemmia è un atto di profanazione e di oltraggio, tocca i sentimenti più intimi di ognuno". L'indignazione è stata fatta sentire pure dalla politica e dello spettacolo. Mentre il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, parla di "uno dei più devastanti e miserevoli modi di fare televisione", Alfonso Signorini, ospite fisso del programma, ha ammesso: "E' la prima volta che di fronte a certe scene a cui assisto mi viene voglia di alzarmi ed andarmene".

E' eccessiva l'espulsione? Nel comunicato letto dalla Marcuzzi ai concorrenti, si sottolineava tra l’altro che Mediaset "non accetta comportamenti dei concorrenti che offendono la sensibilità del pubblico" e che "chiunque incorre in espressioni blasfeme deve essere immediatamente espulso dalla trasmissione".  Insomma, l'indignazione "urlata" nei confronti del Gieffe è stata trasversale. Non sembra aver colpito solo il pubblico più cattolico, tuttavia c'è, chi, tra le righe, sostiene che si stratti di una decisione dovuta ma anche un po' ipocrita, considerato che certe espressioni sono ormai quasi gergali e usate correntemente per strada.

Da qui un dubbio, che rilanciamo ai lettori: la scelta di Mediaset è giusta o eccessiva?  Va letta come un tentativo di evitare questo "annegamento" qalitaitivo della televisione, recendo anche i recenti appelli del Santo Padre e dei media cattolici oppure può essere letta anche come un'abile mossa mediatica per far parlare la trasmissione? Discutine qui e vota il sondaggio

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