Giallo a Londra: in coma il capo degli 007, forse è stato avvelenato

Alex Allan trovato privo di sensi nella sua abitazione. L’imbarazzo delle autorità alimenta i sospetti di un tentato omicidio. C’è chi pensa ai russi o ad Al Qaida ma potrebbe aver cercato di uccidersi

Giallo a Londra: in coma 
il capo degli 007, 
forse è stato avvelenato

da Londra

Un nuovo caso di spionaggio appassiona la Gran Bretagna. Alex Allan, il più noto funzionario dei servizi segreti inglesi, lotta tra la vita e la morte in un ospedale londinese dopo essere stato rinvenuto privo di conoscenza nella sua abitazione. Tutto sarebbe accaduto lunedì, ma i media hanno potuto diffondere la notizia soltanto ieri e proprio questo ritardo e la reticenza delle autorità nel fornire informazioni precise sul caso hanno scatenato la fantasia dei giornali nazionali. Tutti i tabloid a interrogarsi quindi sul “mistero della superspia in coma“ come titolava ieri il Sun che si spingeva anche più in là, chiedendosi se fossero stati i russi oppure gli uomini di Al Qaida ad attentare alla vita di Allan con il veleno. Teoria forse un po’ troppo fantasiosa, che però ha sempre un certo fascino soprattutto tra i britannici che alle morti sospette rischiano di abituarsi fin troppo, il caso Litvinenko insegna.
Ieri un portavoce del governo ha escluso categoricamente che dietro al ricovero d'urgenza di Allan ci sia qualcosa di oscuro. «Possiamo soltanto confermare che il signor Allan si è sentito male lunedì ed è stato trasferito in ospedale - si è limitato a dichiarare il portavoce - ma non possiamo discutere delle sue condizioni, si tratta di una questione personale». La polizia ha confermato che le sue condizioni sono ancora molto gravi, ma secondo quanto appreso dalla Bbc, per ora Scotland Yard non sarebbe stata coinvolta nel caso.
Mister Allan è un personaggio di grande calibro a Londra. Affascinante, estroverso quanto stravagante, come presidente della commissione congiunta dei servizi segreti controlla, esamina e trasmette al governo tutte le informazioni raccolte da Mi5,Mi6 e Gghq sulle questioni di importanza vitale come la sicurezza, la difesa e gli affari esteri. Partecipa alle riunioni dell'esecutivo ristretto ed è in costante contatto con il premier Brown. Dopo un inizio quasi in sordina come dipendente del ministero del Tesoro, per l'aitante cinquantasettenne erano arrivati gli incarichi prestigiosi di principale segretario personale del primo ministro conservatore John Major e poi anche di Tony Blair. Fu sotto la sua presidenza che la Commissione redasse il famoso rapporto utilizzato dall'ex premier per spiegare l'intervento armato in Irak.
La polizia ha confermato ieri che il funzionario è stato sottoposto a esami tossicologici, ma che attualmente la situazione «non è sospetta». A provocare il ricovero potrebbe essere stato anche un'overdose di tranquillanti presa da un uomo in uno stato di particolare disagio emotivo, come spiegava lo stesso Sun. Allan ha perso di recente la moglie, l'artista australiana Katie Clemson. E anche sul lavoro le cose non andavano bene. Il capo dell'Intelligence era stato messo in croce proprio negli ultimi mesi in seguito al ritrovamento in un vagone ferroviario di alcuni documenti segreti che erano poi finiti nelle mani della Bbc.

Ma c'è chi afferma - come l'esperto di sicurezza Chris Dobson - che Allan costituiva un obiettivo perfetto per i russi che per i terroristi di Al Qaida «semplicemente per la natura del lavoro che svolgeva». E una fonte dei servizi ha dichiarato ancora al Sun che «tutti nelle alte sfere ora sono molto preoccupati».

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