Giordano, il pianoforte come terapia

Giordano ha solo 12 anni e una forma molto seria di autismo. Eppure sul pianoforte (e più in generale davanti ad un pentagramma) questo ragazzino si trasforma, tanto che l’altro giorno ha incantato centinaia di persone, intervenute al Conservatorio musicale di Frosinone per un saggio-concerto. Giordano ha strabiliato ed emozionato i presenti per la sua padronanza davanti alla tastiera, lo strumento che più ama, anche se si diletta discretamente pure con il clarinetto e non disdegna altri strumenti. Purché sia musica, insomma, la sola espressione che riesce a strappare Giordano dall’autismo.
Il ragazzino, che frequenta la seconda classe di una scuola media del capoluogo ciociaro, passa tutto il suo tempo libero con la musica. Le qualità di Giordano sono state individuate ed «esaltate» da un progetto, il primo del genere in Italia, voluto dal dipartimento di neuropsichiatria infantile della Asl di Frosionone, dalla sua scuola media e dal Conservatorio musicale cittadino, intitolato alla gloria locale Licinio Refice.
Il dodicenne è stato seguito dal punto di vista musicale e da quello medico, ovvero parallelamente alla sua patologia che, come tutte le persone autistiche, interesse le funzioni cerebrali e lo porta ad una sensibile riduzione dell’integrazione e della comunicazione sociale. Ma non davanti ad un pianoforte: qui Giordano si trasforma, apprendendo come pochi altri ragazzini della sua stessa età (qualcuno ha ricordato come anche il grande Beethoven pare fosse afflitto da una forma, anche se non grave, di autismo).
Ecco perché, lungi ovviamente da volerlo trasformare in un «caso», gli specialisti continuano a seguire Giordano per capire come, grazie alla sua esperienza, si possano poi aiutare altri ragazzi colpiti da autismo.


Nel frattempo il ragazzino, nella sua casa di Frosinone, continua a godersi gli applausi scroscianti piovuti dal pubblico presente al saggio-concerto, sempre strimpellando su un pianoforte una musica sempre più perfezionata.

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