GIORNALISTI, NON TIFOSI

La scorsa settimana ho scritto un articolo per raccontare cos’è il Muro dei tifosi, la comunità telematica rossoblù, un mondo bellissimo dove è possibile discutere, incontrarsi, confrontarsi, scontarsi anche. E sapete qual è la cosa più bella? Che, così come io ho raccontato di essermi avvicinato al sito www.grifoni.net con i polpastrelli avvelenati di rabbia per gli insulti che mi arrivavano dai tifosi rossoblù - ai cui occhi ero colpevole di non vendere illusioni e di non dire che era tutto a posto e che il Genoa sarebbe rimasto in A - così loro mi hanno raccontato che mi odiavano per le cose che dicevo e per il mio modo di dirle.
Poi, come spesso accade, ci siamo conosciuti, parlati, anche insultati. Ma ne è uscito un rapporto fortissimo. Di stima reciproca, di arricchimento altrettanto reciproco e di voglia di conoscersi e di riconoscersi vicendevolmente l’onestà intellettuale, che credo debba essere l’abc di ogni discorso. Dopo quell’articolo, si sono stretti attorno a me personalmente e al Giornale di Genova e della Liguria in generale, in un modo commovente. E volevo ringraziarli personalmente, perchè mi (ci) hanno commosso.
Soprattutto, perchè sanno che non sono genoano, perchè sanno che continuo a non impazzire per Preziosi, perchè sanno che non rinuncerò mai a una mia idea per compiacerli.

Sanno anche, però, che sono un giornalista, non un portavoce di una o dell’altra società, nemmeno della loro. Sanno anche, però, che, con gli elementi che avevamo a disposizione, abbiamo pronosticato la C per il Genoa lo scorso anno (qualsiasi altra notizia sarebbe stata una falsa illusione). E sanno anche che siamo (...)

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