Giovane inglese stuprata a Dubai: denuncia e la arrestano per adulterio

Un inserviente dell'hotel la violenta in bagno. Ma la polizia la incrimina per aver fatto sesso fuori dal matrimonio con il compagno

Giovane inglese stuprata a Dubai: 
denuncia e la arrestano per adulterio

Una ragazza inglese di 23 anni denuncia uno stupro. La polizia fa spallucce ed invece di indagare sulla violenza la incrimina per aver fatto sesso al di fuori del matrimonio. Non è un brutto incubo notturno che sparisce al mattino, oppure uno scherzo di cattivo gusto. Purtroppo si tratta di una storia incredibilmente vera capitata a due fidanzati, che avevano deciso di concedersi tre giorni di vacanza per Capodanno. L’errore è stato scegliere come meta Dubai, una città che molti occidentali scambiano per la capitale da “Mille e una notte” del Golfo Persico. In realtà negli Emirati Arabi si può finire in galera per colpa di precetti medievali imposti dalla legge di Allah.
I giornali britannici hanno raccontato la vicenda di una giovane inglese di origini pachistane, che l’ultima notte dell’anno alza un po’ il gomito in un albergone della famosa Marina di Dubai. Con il fidanzato, vent’anni più stagionato, che le chiede la mano per sempre, vuole solo passare una vacanza indimenticabile. Invece il sogno si trasforma in un incubo ad occhi aperti. Dopo aver bevuto, la ragazza, di cui non viene fatto il nome per evitare ulteriori ritorsioni, si ritira in un bagno dell’Address Hotel. Un dipendente dell’albergo la segue e la violenta. All’inizio la ragazza non dice nulla, ma poi scoppia in lacrime con il futuro marito. Il giorno dopo la coppia va dalla polizia per denunciare lo stupro. Raccontano anche che avevano bevuto un po’ passando la notte assieme. Gli zelanti poliziotti non ci pensano due volte e li incriminano per avere fatto sesso al di fuori del matrimonio. A nulla vale spiegare che vogliono comunque sposarsi. Un esame del sangue prova che la donna ha bevuto, altro grave reato secondo la legge islamica.

Non è finita. I ferrei esecutori della Sharia vanno a prendere il presunto violentatore. Lui giura che la ragazza era consenziente. Nessuno si sogna di far eseguire una perizia medica: l’accusa di violenza sessuale salta, ma il sospetto si becca comunque l’incriminazione per aver fatto sesso al di fuori del matrimonio.
Ai fidanzatini inglesi viene sequestrato il passaporto e li sbattono in cella per una notte. Poi riescono ad uscire pagando una cauzione, ma non possono lasciare il Paese. La ragazza viene consigliata di far cadere la storia dello stupro. Invece dovrebbe ammettere la grave colpa di aver bevuto e sposarsi subito con il fidanzato per poter tornare a casa. Dal “paradiso” di Dubai la poveretta confessa al tabloid Sun: «Ho sempre sognato un matrimonio in grande con la mia famiglia in Inghilterra, ma adesso voglio solo sposarmi il più in fretta possibile per andarmene da questo posto».
Una città luccicante di grattacieli, grandi magazzini, lusso sfrenato, che talvolta si trasforma in una trappola per gli occidentali conquistati dal suo miraggio. Lo scorso anno Michelle Palmer, 36 anni, si è beccata tre mesi di carcere ed una multa per aver fatto un po’ di sesso di nascosto su una spiaggia. Il compagno era pure lui occidentale. Vita dura anche per le divorziate, come Marnie Pearce, 40 anni, per una presunta relazione extraconiugale. La prima sentenza le aveva affibbiato sei mesi, poi ridotti a tre ed una multa di 700 euro. Sally Antia, un’altra inglese, e il suo accompagnatore sono stati arrestati all’alba, all’uscita di un hotel di Dubai. Colpevole di sesso al di fuori del matrimonio, i bacchettoni islamici l’hanno condannata a due mesi di carcere, poi ridotti in appello.
L’incubo più assurdo è toccato a Roxanne Hillier, una bionda sudafricana, che lavorava come sub per i turisti nell’esotico centro di Khawr Fakkan a est di Dubai. Rea di essersi appisolata un attimo in ufficio mentre al piano superiore c’era Mohammed, il suo capo. Da fuori l’hanno vista e hanno chiamato la polizia. Il principale arabo ha giurato che non era successo niente, ma non gli hanno creduto.

La povera sub si è beccata tre mesi di galera per essere stata trovata da sola con un uomo che non era suo marito. A Mohammed, invece, la clemenza islamica ha inflitto una condanna di appena due settimane.
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