Giovani e lombardi doc in coda per lavorare nel prossimo film di Virzì

Anche due gemelli per «Il capitale umano» - titolo provvisorio -, film made in Milano che Paolo Virzì gira a febbraio in città e in Lombardia, Indiana Production Company, tratto dall'omonimo romanzo americano dove Milano è New York e l'interland è il New Jersey. Audizione riservata per Filippo e Tommaso Mazza, 18 anni, «mandati dalla mamma» al provino della prima selezione per interpreti dall'accento lombardo, iniziato ieri nella Fondazione Lombardia Film Commission dove si sono presentati quattrocento ragazzi, più di duecento femmine e il resto maschi dai 16 ai 20 anni, compresa una dozzina di extracomunitari. «Cercavano gemelli. Abbiam detto: proviamo! Non avevamo mai pensato di far cinema». Tommaso è un rap, Filippo no: più vecchio di cinque minuti pensa alla prossima maturità scientifica.
Magari sarà proprio lui uno dei tre attori che l'aiuto regista di Virzì, Miguel Lombardi, selezionerà tra questi ragazzi che dovranno interpretare il «sancarlino», figlio di mamma e papà «ricco, solo apparentemente stronzo - spiega Lombardi - ed ex fidanzato della ragazzina, una donna disinibita e un po' maschiaccio. Il terzo è il più difficile. E' il futuro boy della maschietta. Orfano, animo artistico, sensibilità raffinata. E' arduo selezionare un giovane che oggi sia in grado di interpretare il silente tormento interiore, anche se i provini fan ben sperare. Per fortuna pochi divetti da salottino tv ma volti consapevoli che vogliamo artisti veri». Insomma non «facce da saponetta» avrebbe detto Carmelo Bene, ma occhi complessi. Come quelli di Arielle, 14 anni, timida, senza un filo trucco, scarpe basse. «Ho già fatto qualche particina nel mondo della pubblicità, ma il cinema è la mia passione» dichiara. Dopo una ricerca nelle scuole, «che hanno fatto capire di non volere che i ragazzi entrassero nello spettacolo, confondendo il cinema con la sguaiata visibilità televisiva» sottolinea Lombardi, Paolo Virzì ha dato il via all'audizione in sordina. Deborah Dialunpana, 19 anni, è nata in Congo. Vive qui da dieci anni e ha all'attivo qualche servizio fotografico. Ha l'accento lombardo? «Volendo lo so fare» risponde con sicurezza.

Sarà la Milano del mondo della finanza intaccata dalla crisi questa di Virzì, indimenticato autore di «Ovosodo». Ma ora la commedia non c'è più. Sarà la metropoli dello spirito imprenditoriale, anche tragico, a venire a galla.

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