Ho superato abbondantemente i trent’anni e, mentre li percorrevo, li ho apprezzati intensamente. Come ho appezzato anche i venti sia chiaro! Non voglio dare lezioni ma il segreto è vivere l’età che si ha. Avendo fretta di bruciare le tappe e a 20 anni fremendo per averne 30, a 30 aspettando la maturità e... a 50 struggendosi (lo so per certo vedendo alcuni amici/he) col rimpianto di non essersi goduti i vent’anni! Ecco quindi i presupposti per una vita da eterno insoddisfatto. C’è quel periodo «in cui hai già preso una forma ma non sai se sia quella giusta» come lei scrive. Io dico che non c’è «una forma giusta» per tutti! Dobbiamo amarci per quello che siamo... Jennifer Lopez ha paradossalmente puntato sul suo fondoschiena creando uno dei suoi punti di forza ma ha anche puntato su altri punti di forza come la recitazione e la voce... E poco c’entrano gli abilissimi responsabili del look. A furia di emulare i nostri idoli non facciamo che annichilire noi stessi. Quindi non dobbiamo tanto affrontare i 30 a testa bassa ma... assaporarli nei dettagli a testa alta! Infine mi permetto di dare un consiglio a Pier Luigi: inseguendo le scappatelle non andrà molto lontano. Godrà (ed il verbo è quello giusto) qualche effimero momento di piacere per poi arrivare a cinquant’anni e realizzare di essere rimasto solo con un pugno di mosche. I latini dicevano «pauca sed bona».
Salvatore
- - -
Caro Salvatore, vorremmo tutti saper godere di ciò che abbiamo nel momento in cui lo abbiamo. Sarebbe sì, il modo migliore di sottrarsi a un’insoddisfazione costante. Ma comprendo che non sia così semplice e quindi comprendo Pier Luigi e i suoi smottamenti interiori. La voglia di consolidare e l’odiosa sensazione di perdere tempo, il timore di girare a vuoto, di non «arrivare» dove e come ci si era immaginati sono ansie che colgono solo chi si pone obiettivi e non si limita a «vivacchiare». Ecco, questi, per me, sono (stati) i «trenta» e in questo senso mi sento (mi sono sentita) affine a Pier Luigi. Quanto al fatto di rimanere con un pugno di mosche dopo le sperimentazioni amorose, parliamone.
Io credo che un numero non compulsivo e una modalità sana e rispettosa di esperienze sentimental-sessuali prima di un matrimonio o di un’unione importante non siano affatto foriere di disgrazie e bilanci nefasti. Anzi. Le ritengo in grado di eliminare dubbi e ripensamenti e (inutili) rimpianti successivi.