Carpi (Modena) - Tre centimetri per portarsi a casa la terza volata su quattro disputate. Daniele Bennati sorride, dopo aver assaporato il brivido della sconfitta. «Né io né Mark (Cavendish, ndr), sapevamo chi avesse vinto. Non vi nascondo che ero convinto di aver perso». In verità il talentino 21 enne dell’Isola di Mann non ha digerito affatto questa sconfitta e ha voluto visionare più volte il filmato per convincersi di quei dannatissimi 3 centimetri. «Ho perso diverse volte per un niente – ha spiegato guardando con quel suo sorriso gentile e gli occhi sognanti la moglie Chiara, che a luglio lo renderà padre (Francesco sarà il nome) -. È la prima volta che vinco per così poco». Volata neutralizzata (ai 3 chilometri i distacchi sono stati congelati per ragioni di sicurezza: arrivo troppo pericoloso, ndr), gli chiedono se la scelta è stata giusta. «Giustissima. Se avesse piovuto sarebbe stato ancora più pericoloso».
Assomigli a Cipollini o a Petacchi? «Loro hanno vinto una montagna di corse in giro per il mondo e soprattutto qui al Giro. Io devo ancora dimostrare tutto. Ne ho vinte solo tre, anche se io ho una grande ammirazione per Erik Zabel, un esempio per i giovani».
Daniele il Pio ha la parlata gentile, e i toni di chi non è abituato ad urlare. «Sono devoto di Padre Pio, sono molto religioso e non passa giorno che non dica le mie preghiere. Mi aiutano a stare bene con me stesso e con gli altri». Gli chiedono: qual è la corsa dei sogni... «La Sanremo su tutte, ma anche il Fiandre un giorno potrebbe essere un mio traguardo». Gli chiedono del Mondiale di Varese... «Se non ho corso a Stoccarda che era più facile... Ballerini? Che fa il suo lavoro e io lo rispetto». Scusi, Bennati: dove è il confine tra una volata con il pelo sullo stomaco e una scorrettezza? «Nel buon senso.
Bennati nuovo idolo delle ragazzine... «È vero? Non lo sapevo. Bene, mi fa piacere, ma io ho la mia Chiara...». Chiaro.
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