«Lo giuro sul BlackBerry: questa è una rivoluzione»

«Lo giuro sul BlackBerry:  questa è una rivoluzione»

«La nostra è una bella storia di innovazione, la dimostrazione di come si può superare i momenti difficili rimboccandosi le maniche. E pensando positivo». Alberto Acito lo dice giocando con il suo nuovo BlackBerry tra le mani e il fatto che lui sia il managing director South East Europe dell'azienda, trasforma la soddisfazione in orgoglio: «Perché diciamolo: è dalla nascita dell'iPhone di Apple che la tecnologia non aveva vissuto una rivoluzione del genere. E questa volta il merito è tutto nostro». La rivoluzione si chiama Z10, ovvero lo smartphone touch che vuole cambiare il mercato. «Una sfida, certo. Ma anche un'emozione».
Dottor Acito, può un telefono cambiare il mondo?
«Certo: può un telefono cambiare il mondo d'oggi. Rispetto a solo pochi anni fa le esigenze delle persone sono mutate radicalmente. Noi abbiamo dato uno strumento nuovo alle necessità di essere sempre connessi».
Cominciamo però da un particolare: perché Rim è diventata BlackBerry?
«L'azienda ha deciso che era l'ora di immedesimarsi nel suo prodotto: in fondo 80 milioni di clienti nel mondo ci conoscono quel nome che è diventato anche un simbolo. E i simboli sono importanti».
Ma cosa cambia?
«In realtà è un modo per reinterpretare la nostra storia nella continuità. Come Rim avevamo lanciato per primi il servizio email che ha stravolto le abitudini di chi lavora. Oggi con BlackBerry facciamo una nuova rivoluzione, ma con gli stessi valori di sempre: sicurezza, affidabilità, qualità, solidità».
Lo giura sul suo nuovo BlackBerry?
«Mi piace sottolinearli sempre: sono il nostro marchio di fabbrica...».
Arriviamo alla rivoluzione, allora.
«È nel segno del numero 10, come il nostro nuovo sistema operativo. Un sistema per gente concreta, per veri multitasker, come si dice oggi. Un sistema incredibile».
Facciamo una prova: deve convincere un utente di un altro sistema a sceglierlo
«Facile: basta mostrarglielo. La fuidità dei gesti è impressionante e soprattutto il BlackBerry 10 è il primo sistema operativo che non fa perdere tempo».
Ovvero?
«Ovvero non è necessario aprire e chiudere applicazioni: si passa da una all'altra in sequenza senza fermarsi. E poi c'è la comunicazione in tempo reale nel BlackBerry Hub, un motore che aggrega tutte le informazioni che ci servono grazie al cloud. Mail, social, news, sms: tutto in un posto solo. E poi, me lo lasci dire, c'è la tastiera, il nostro punto di forza...».
Ora solo touch...
«Nel modello Z10. Il Q10 avrà quella fisica per i clienti più affezionati alla tradizione. E comunque funziona nello stesso incredibile modo...».
Cioè?
«Digitando le lettere vengono suggerite man mano le parole possibili e con pochi gesti si compongono frasi complete. E - straordinario, eh? - contemporaneamente in tre lingue diverse».
Incredibile davvero...
«Provare per credere: il nostro orgoglio è di aver trovato una soluzione diversa e innovativa per cose che mancavano. Questa è la vera rivoluzione. Da quando Apple ha cambiato i parametri della navigazione sul mobile non è successo più nulla di tecnologicamente strabiliante: Android in fondo è una ripetizione di un'esperienza altrui. Adesso però...».
Primi risultati?
«Molte persone stano tornando su BlackBerry: la risposta alle novità è stata pazzesca. Ribadisco però: novità nella continuità.

Perché, ad esempio, non abbiamo assolutamente voluto togliere il tradizionale led rosso che si accende all'arrivo dei messaggi. Questo è e resta lo stile BlackBerry».
Che in futuro sarà?...
«Un'azienda sempre votata all'innovazione e attenta alla user experience dei suoi clienti. Continuando a pensare positivo, s'intende...».

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