Globe Theatre Un «Sogno» pieno di scatole cinesi

Al Silvano Toti Globe Theatre di Villa Borghese da domani serà andrà in scena la commedia «Sogno di una notte di mezza estate» di William Shakespeare. La regia è qui affidata a Riccardo Cavallo. Sul palcoscenico saliranno tra gli altri: Claudia Balboni (Titania); Gianni De Feo (Oberon); Nicola D’Eramo (Teseo); Fabio Grossi (Puck); Alessandra Korompai (Ippolita) . La notte di mezz’estate - come si sa - è un momento pieno di magia e di aspettative. E questo particolare momento è al centro della rappresentazione immaginata dal Bardo inglese. Una rappresentazione dove si contrappongono tre mondi: il mondo della realtà (quello di Teseo, Ippolita e della corte), il mondo della realtà teatrale (gli artigiani che si preparano alla rappresentazione) e il mondo della fantasia (quello degli spiriti, delle ombre). Ma i sogni alle volte possono trasformarsi in incubi: il dissidio che mette uno contro l’altro Oberon e Titania, la rivelazione a un certo punto di un terribile sconvolgimento nel corso stesso delle stagioni, il rapporto tra Teseo e Ippolita, il conquistatore e la sua preda, la brutalità di certi insulti che gli amanti si scambiano sotto l’influsso delle magie di Puck. «Sogno di una notte di mezza estate», scritta da Shakespeare in occasione di un matrimonio, è come una serie di scatole cinesi. All’esterno dell’opera ci sono la sposa, lo sposo e il pubblico, all’interno le coppie, Teseo e Ippolita, Titania e Oberon e i quattro innamorati e nell’opera dentro l’opera, i teatranti, la vicenda di Piramo e Tisbe. In questo mondo stregato domina il capriccio, il dispotismo di Oberon che attraverso Puck gioca con i mortali e con Titania, per imporre il suo dominio. Si ripete quindi su Titania quella violenza che Teseo compie su Ippolita e che Egeo vorrebbe compiere sulla figlia costringendola a un matrimonio che respinge.

La grandezza di Shakespeare - spiega lo stesso Cavallo - sta nell’aver saputo coinvolgere tre mondi diversi, ciascuno con un suo distinto linguaggio: quello delle fate che alterna al verso sciolto, canzoni e filastrocche, quello degli amanti dominato dalle liriche d’amore e quello degli artigiani, nel quale la prosa di ogni giorno è interrotta dalla goffa parodia del verso aulico. E nella follia della natura, l’attimo di felicità è breve. Un richiamo alla malinconia che accompagna tutta la vicenda.

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