Come godersi un giro del mondo in quattro giorni

È una delle scene più romantiche e lussuose del cinema. È quella serie di fotogrammi in cui lui fa salire a sorpresa lei sul proprio jet privato e dalla città nella quale i due risiedono la porta in volo lontana mille miglia per offrirle un'indimenticabile cena dall'altra parte del globo. Ora, la brutta notizia è che i nostri fidanzati, compagni, mariti, solitamente non dispongono di un aereo personale. Quella bella è che con un po' di iniziativa e organizzazione possono comunque anche loro deliziarci con una sorpresa del genere.
Una perfetta e organizzatissima collaborazione tra British Airways e American Airlines permette di spostarsi con il massimo agio tra Europa e Stati Uniti. Inoltre, grazie ad un'alleanza con altre compagnie aeree, denominata «Oneworld», BA e AA hanno ampliato la sinergia dei voli tra Europa, Svizzera e Norvegia e per quelli tra Stati Uniti, Canada e Messico. E aldilà dell'introduzione un po' ironica, abbiamo sperimentato di persona che quanto promesso funziona davvero, che si viaggi per diletto o per affari. I numeri parlano chiaro: 448 destinazioni in 110 Paesi con una media di 5430 partenze giornaliere; mentre grazie alla Oneworld Alliance i clienti possono godere di benefici ancora maggiori, dato che la rete si estende su 750 destinazioni in quasi 150 paesi.
Il tutto si traduce in un'ampia scelta di tariffe, comprese le più economiche, disponibile su tutte le tratte; con un unico imponente servizio clienti che aiuta a districarsi tra booking e check-in. Eppoi: c'è un volo pomeridiano ogni ora tra Londra Heathrow e New York, mentre la mattina si parte ogni 90 minuti; allo stesso modo sono state aumentate le possibilità di imbarco tra Chicago e Londra o Miami e la capitale britannica.
Così è accaduto che non abbiamo neppure avuto il tempo di capire che da Malpensa eravamo arrivati a Londra, che già l'aeromobile della British Arways era pronto a portarci alla nostra prima destinazione. Un lungo quanto agiato volo targato BA Club World, perfetto per i viaggi di piacere o di lavoro, con la possibilità a bordo di dormire o lavorare o rilassarsi, per giungere pronti e in piena forma a Seattle, la città più famosa dello Stato di Washington affacciata direttamente sul Pacifico. Conosciuta dai più come «la città della pioggia», è comunque piena di verde, tanto da essere soprannominata Emerald City, la Città Smeraldo. In più Seattle è una delle metropoli più tecnologiche al mondo, con la più alta percentuale di abitanti laureati di tutti gli States ed un'ottima qualità della vita. Dopo aver dato i natali alla leggenda del rock Jimi Hendrix, negli anni '90 è diventata la patria della musica grunge e di gruppi come Nirvana e Alice in Chains. Il suo EMP Museum (Experience Music Project) contiene prevalentemente cimeli del rock, nonché spazi interattivi destinati alla fantascienza (in esposizione anche i pantaloni e il giubbotto indossati in Terminator da Schwarzenegger, quando era ancora magro e atletico) e alla storia dei video games.
Ma tutto a Seattle ruota attorno allo Space Needle, la torre costruita nel 1962 in funzione dell'Expo e alta 184 metri che domina lo skyline della città. Sarà la prima cosa che vi porteranno a visitare e del resto ne vale la pena perché dal suo osservatorio con ristorante panoramico e ruotante annesso è possibile vedere tutta Downtown, la baia di Elliot e le montagne circostanti, tra cui le Cascade Mountains e le sue regioni vinicole. Una volta tornati con i piedi per terra, tappa d'obbligo è il Pike Place Market, con le sue gallerie commerciali, le bancarelle di invitanti generi alimentari e prodotti dell'artigianato locale. Nella zona nord-occidentale del centro, vicino al lungomare, l'ingresso è davanti al primo negozio aperto, nel 1971, da Starbucks, la catena internazionale di caffetterie luogo di ritrovo di ogni americano doc nonché di ogni turista che si rispetti.
Dopo Seattle ecco il volo interno tramite American Eagle, compagnia regionale partner di American Airlines, che in cinque ore e mezza e tre fusi orari porta all'aeroporto JFK di New York. Come parlare della Grande Mela senza correre il rischio di cadere nella banalità? Anche chi non l'ha mai vista di persona la conosce quasi a memoria, grazie a film, serie tv e documentari di ogni genere. Eppure New York riesce comunque a sorprendere, anche chi l'ha visitata più volte. Sempre uguale, caratteristica, unica eppure da vivere ogni volta scrutandola da angolazioni diverse. Tuffarsi a capofitto nelle sue strade passeggiando con l'immancabile tazza di carta di caffè in mano per far finta di essere un newyorkese, scrutare le vetrine della Quinta Strada, perdersi nel verde di Central Park, curiosare tra le proposte dei teatri di Broadway, salire sull'Empire State Building per godersi il panorama. O ancora, percorrere tutta Manhattan fino a Battery Park per osservare la Statua della Libertà che si staglia imponente all'orizzonte di fianco a Ellis Island, l'isolotto alla foce del fiume Hudson che dal 1892 al 1954 è stato il principale punto d'ingresso e di speranza per gli immigranti che sbarcavano negli Stati Uniti. Ora ospita l'Immigration Museum e vi si può accedere con il medesimo biglietto e traghetto utilizzato per visitare la Statua. Ma ciò che non può mancare è una visita a Ground Zero, per rendere omaggio alle vittime dell'11 settembre. Il perimetro del memoriale è un ampio parco all'interno del quale spiccano le due grandi vasche nere costruite in corrispondenza delle fondamenta delle due torri abbattute. A fianco del parco, il cantiere dal quale sorgeranno le nuove torri lavora senza sosta. La città che non dorme mai è riuscita ancora una volta a regalarci emozioni nuove.

E il nostro piccolo giro del mondo in quattro giorni è così diventato indimenticabile.

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