Governo, nominati 9 sottosegretari lombardi

Vegas, Casero e Molgora all'Economia, Fazio al Welfare. Stefania Craxi va agli Esteri e la Brambilla al Turismo mentre per Castelli ci sono le infrastrutture e per Romani le Comunicazioni. Fuori Podestà e Abelli

La Lombardia fa il pieno di sottosegretari. Il consiglio dei ministri ne ha nominati nove. Sono Michela Vittoria Brambilla (la presidentessa dei Circoli è sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Turismo), gli azzurri Luigi Casero (Economia), Stefania Craxi (Esteri), Mario Mantovani (Infrastrutture) e Paolo Romani (sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni), i leghisti Roberto Castelli (Infrastrutture) e Daniele Molgora (Economia). Nato a Milano (anche se eletto in Piemonte) è anche Giuseppe Vegas (Economia), così come è primario al San Raffaele e insegna alla Bicocca Ferruccio Fazio, nominato sottosegretario al Welfare con delega alla Salute. Quattro di loro sono in corsa per diventare viceministri: si tratta di Brambilla, Castelli, Fazio e Romani.
A questo punto la squadra è al completo e i nove si aggiungono ai sette ministri (a parte lo stesso premier, Silvio Berlusconi, Umberto Bossi, Giulio Tremonti, Roberto Calderoli, Roberto Maroni, Ignazio La Russa, Mariastella Gelmini). In tutto sedici su sessanta, più di uno su quattro, certamente una buona rappresentanza per la Regione, anche perché si tratta di incarichi di peso in settori cruciali tra cui l’Economia, gli Esteri, le Comunicazioni. Un ruolo di rilievo, sia pure non di governo, ha ottenuto anche Maurizio Lupi, eletto vicepresidente della Camera dei deputati.
A questo punto, ordinate le caselle dell’esecutivo, tocca alle nomine politiche e ai riassetti nella giunta regionale. La Lombardia è una regione di grande importanza e a decidere sarà lo stesso Silvio Berlusconi. Non sono entrati al governo né Giancarlo Abelli né Guido Podestà. I nomi di entrambi sono ritenuti possibili come eredi di Mariastella Gelmini, la coordinatrice regionale diventata ministro dell’Istruzione, quando si deciderà la successione. Podestà, comunque, è già coordinatore provinciale e il nome in pole position è quello di Abelli (che probabilmente resterà anche in Parlamento: se si dimettesse lascerebbe il posto a un uomo di Alessandra Mussolini). I tempi però non sono ancora certi.
Gli eletti di An, Viviana Beccalossi e Massimo Corsaro, intendono scegliere tra Parlamento e Regione solo intorno al 20 giugno, ritenuta l’ultima data possibile. In ballo c’è la vicepresidenza della Regione, nel caso (al momento ritenuto quasi certo) in cui Beccalossi optasse per il Parlamento, come le chiede con insistenza il suo partito. Lei vorrebbe che a sostituirla come numero due in giunta fosse Luca Ferrazzi (le sue possibilità di farcela sono alte). Al posto di Corsaro in consiglio entra il vicesindaco di Monza, Dario Allevi, e in giunta probabilmente Romano La Russa. An formalmente chiederà di mantenere la vicepresidenza e in ogni caso punta a ottenere la presidenza del consiglio, al momento in mano alla Lega.

Il Carroccio è in corsa per il vice, ma si aprirebbe la contesa tra Massimo Zanello e Davide Boni. Non è esclusa una soluzione “formigoniana”. Quanto alle new entry di Forza Italia si parla di Giulio Boscagli (eventualmente al posto di Abelli) e Marcello Raimondi.

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