Un poeta ignoto ai più, Philip Larkin, svetta in una hit parade dei cinquanta maggiori scrittori britannici dal 1945 ad oggi che la redazione letteraria del Times ha compilato e che ha subito innescato dibattiti e polemiche sul sito del giornale. Morto nel 1985 a 63 anni, autore anche di due romanzi (Jill del 1946 e A Girl in Winter dellanno successivo), Larkin è esaltato come «il quieto genio moderno delle lettere inglesi» per poesie «incessantemente meravigliose» che malgrado lassenza di sentimentalità parlano direttamente al cuore. Per far posto a Larkin il famosissimo e celebratissimo George Orwell - autore di capolavori come La Fattoria degli Animali e di 1984 - è stato relegato al secondo posto, davanti al romanziere William Golding (Il signore delle mosche), mentre quarto è il poeta Ted Hughes e quinta la neo-premio Nobel per la letteratura Doris Lessing. Essendo stata concepita per onorare la parola scritta e non quella letta e tantomento quella cantata, la hit parade esclude per partito preso i drammaturghi Pinter e Stoppard e anche laccoppiata beatle costituita da John Lennon e Paul McCartney. Oggetto di controversia è ovviamente se per lepico J.R.R. Tolkien - lo scrittore-culto del Signore degli Anelli - basti la posizione di numero 6 della classifica. Al quarantaduesimo posto la mamma di Harry Potter J.R. Rowling.
I mostri sacri della letteratura inglese degli ultimi sessantanni ci sono ad ogni modo un po tutti nellelenco stilato dal Times: da Rushdie (tredicesimo) a Burgess (diciassettesimo), dal «padre di James Bond» Ian Fleming (quattordicesimo) allinsaziabile viaggiatore Chatwin (quarantaseiesimo).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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