Green Hill chiuderà: la Brambilla in piazza con gli attivisti

L’allevamento di Montichiari è l’unico in Italia dove vengono allevati i beagle destinati alla vivisezione. Oggi la protesta a Roma. La Brambilla: "Quesa fabbrica di morte chiuderà". C'è pure il sostegno del ministro Balduzzi

Green Hill chiuderà: la Brambilla in piazza con gli attivisti

E' arrivata fino al cuore della politica, sotto il palazzo di Montecitorio, la protesta per chiudere Green Hill. L’allevamento di Montichiari, nel Bresciano, è l’unico in tutta Italia dove vengono cresciuti cani di razza beagle destinati alla vivisezione. "La fabbrica di morte di Green Hill chiuderà sicuramente, il punto è solo quando - ha detto l’ex ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla - non possiamo accettare che migliaia di beagle vengano cresciuti per finire la propria vita sui tavoli dei laboratori di mezza Europa". Adesso c'è pure il sostegno del ministro della Salute Renato Balduzzi.

Dopo i cortei, gli scioperi della fame e le arrampicate sui tetti dei capanni dove sono reclusi i cani, una cinquantina di attivisti si sono dati appuntamento nella Capitale per chiedere al parlamento di portare avanti l’iter legislativo che sancirà il divieto di allevare animali da laboratorio in Italia. Tra loro anche la Brambilla per ribadire il proprio impegno per la causa. "La fabbrica di morte di Green Hill chiuderà sicuramente, il punto è solo quando", ha spiegato l'ex ministro spiegando che "migliaia di beagle vengano cresciuti per finire la propria vita sui tavoli dei laboratori di mezza Europa". La chiusura potrà avvenire a seguito dell’inchiesta della procura, nata da una sua denuncia, che sta portando alla luce numerose irregolarità nell’allevamento bresciano di proprietà della multinazionale Marshall. Oppure sarà la legge a smantellarlo.

In Aula dovrebbe arrivare a breve "l’emendamento alla legge comunitaria che vieta in Italia l’allevamento di cani, gatti e primati per la vivisezione". "La vivisezione nei laboratori farmaceutici - ha sottolineato Brambilla - va superata con l’uso di metodi alternativi, a cui l’emendamento destina finanziamenti. Gli unici test sugli animali che non si possono ancora evitare riguardano alcuni tossicologici sul ratto, tutti gli altri posso essere sostituiti". Sul tema la Brambilla ha voluto incontrare Balduzzi per capire la sua posizione. Il ministro della Salute sosterrà l’emendamento. "Gli ho chiesto di impegnarsi perché in Aula l’iter sia veloce e ha garantito il suo impegno". Impegno confermato da Balduzzi che, tramite il suo portavoce, ha garantito la "massima attenzione al problema". La legge nazionale potrebbe anche essere battuta sul tempo da quella lombarda.

Il governatore Formigoni, infatti, il mese scorso aveva fatto sapere che allo studio della Regione c’era una legge volta a vietare l’allevamento

di animali destinati alla vivisezione. "Lunedì scorso ho parlato con Formigoni - ha dichiarato Brambilla - e mi ha assicurato che entro una settimana il testo sarà pronto per essere discusso".

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