Gronda, il Pdl insultato dovrà salvare Repetto

Sul Gay Pride la maggioranza di centrosinistra, per ben tre volte, non era riuscita a votare per mancanza del numero legale. Sulla gronda invece, stavolta il Pd, o meglio, il documento steso dalla sinistra radicale (verdi, rifondazione, comunisti italiani), e firmato pure da Pd e Idv, è passato addirittura con 22 voti incassando anche quelli di Gioia e Biagioni dell'Udc. Unico astenuto e unico rappresentante dell'opposizione in aula, il consigliere biasottiano Massimo Pernigotti. Ieri in consiglio provinciale è successo di tutto. Dall'estrema sinistra hanno urlato all'inciucio, anche se Pastorino, a fine seduta, ha ribadito le differenti posizioni con i consiglieri di centro. Pernigotti si è lamentato dell'assenza dei colleghi di opposizione. Così come il capogruppo del pd Gronda «mancanza di serietà su problemi che riguardano da vicino la popolazione». Dai banchi del pubblico si sono lanciate urla di disappunto e di insulti, subito zittite dal presidente del consiglio Barisione. Che nulla ha potuto fare, invece, quando, al di fuori dell'aula, la consigliera del Pdl Raffaella Della Bianca, sostenitrice della necessità dell'opera, è stata insultata mentre lasciava Palazzo Spinola. «Altro che insultata - sostiene Della Bianca - mi hanno gridato venduta e mi hanno pure minacciato. Vuole la nostra morte, mi hanno detto, noi gliela faremo pagare». Sia a sinistra, sia a destra, gli insulti sono stati stigmatizzati anche se Pastorino ha minimizzato: «una lite democratica e legittima fra donne». Dal caso politico al documento approvato in consiglio. La maggioranza ha impegnato Repetto a procedere alla modifica del protocollo d'intesa del 2006 sulla gronda e a presentarne uno nuovo al consiglio per l'approvazione.

Benzi ha però già preannunciato che tutta la sinistra radicale voterà no alla gronda e che si tratta di un'opera inutile per la città. Un boomerang per la maggioranza che sostiene Repetto. A meno che il centrodestra, stavolta invece di andarsene dall'aula, voti a favore dell'accordo salvando così il presidente Repetto.