Gian Maria De Francesco
da Roma
Ieri il presidente di Autostrade. Gian Maria Gros-Pietro, e lazionista di riferimento del gruppo, Gilberto Benetton, si sono recati in Consob incontrando anche il numero uno Lamberto Cardia. I tecnici della Commissione hanno chiesto delucidazioni sul recente andamento del titolo, sul governo dellentità post-fusione con Abertis e sui possibili risvolti nei rapporti con lAnas. «Abbiamo dato tutte le informazioni e mi è sembrato che siano state ritenute soddisfacenti», ha detto Benetton.
Intanto Autostrade (-0,43% ieri a Piazza Affari) ha ampliato il novero dei suoi consulenti anche a Rothschild che insieme a Goldman Sachs avrà il compito di illustrare gli aspetti finanziari dellintegrazione tanto alla commissione istituita dallAnas quanto alle agenzie di rating che hanno messo sotto osservazioni con implicazioni negative il giudizio sulla società italiana.
Il consigliere di Autostrade e vicepresidente di Confindustria, Alberto Bombassei, invece, ha ribadito la validità del progetto. «Un esempio di grande lungimiranza che garantisce che gli investimenti siano ancora più remunerativi», ha detto. Una fusione che, invece, è stata duramente criticata dallex ad del gruppo Vito Gamberale nel cda dello scorso 2 maggio. Intervento che il Giornale è in grado di ricostruire puntualmente. «Evitiamo che Autostrade e Autostrade per lItalia diventino i buoi della mandria», ha detto Gamberale riferendosi al dossier sulla fusione («progetto gaucho», in spagnolo «mandriano»).
Gamberale avrebbe sottolineato lopportunità di proseguire sulla strada dellautonomia concentrandosi su nuovi eventuali business in Europa e in America. Il manager avrebbe infatti sollevato perplessità sulle prospettive di unintesa con un partner, spesso in concorrenza con Autostrade in passato. La rappresentatività italiana nella nuova entità, inoltre, potrebbe essere messa in discussione dalla legislazione iberica e al primo rinnovo del cda Acs e La Caixa potrebbero avere un numero di consiglieri superiore.
Tra gli aspetti critici rilevati il rischio di revoca della concessione da parte dellAnas in quanto già ai tempi dellOpa di Newco28 si sarebbe concordato che una variazione del 2% dellazionariato avrebbe comportato una revisione dellintuitus personae (il rendiconto della propria identità e qualità giuridica; ndr).
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