da Torino
Barbie è una star e Torino rischia di diventare il suo tribunale. Colpa di certi affari cinesi ancora tutti da chiarire. C'è un primo indagato nella vicenda dei «giochi pericolosi» della Mattel. Si tratta di Robert A. Eckert, amministratore delegato e legale rappresentante della multinazionale americana. L'ipotesi di accusa è disastro colposo, il nome di Eckert è stato iscritto nel fascicolo d'inchiesta aperto a Torino dal procuratore aggiunto Raffaele Guariniello. «Un atto dovuto», ha fatto sapere il magistrato. «A noi non risulta alcun indagato», è stata invece la secca replica dei vertici italiani del colosso statunitense. Intanto l'inchiesta giudiziaria va avanti, così come i controlli in tutta Italia da parte dei carabinieri del Nas.
A far scattare l'allarme, nei primi giorni di agosto, era stato il ritiro dal mercato, da parte della Mattel, di un milione e mezzo di giocattoli del marchio Fisher Price, fabbricati in Cina e giudicati pericolosi per la presenza di piombo nella vernice utilizzata per le rifiniture. Era stata la stessa multinazionale americana ad accorgersi che qualcosa non aveva funzionato a dovere nella fase di fabbricazione dei giochi. Il colosso californiano aveva tuttavia precisato che nessuno dei giocattoli «al piombo» era stato «distribuito o venduto nei negozi italiani». Ma i guai, per la Mattel, non erano ancora terminati. Su altri prodotti, infatti, era stata rilevata la presenza di piccoli ma potenti magneti, pericolosissimi se ingoiati dai bambini. Oltre 18 milioni di giocattoli con magnete erano stati quindi ritirati dal mercato mondiale: 9 milioni e mezzo solo negli Stati Uniti, 250mila nel nostro Paese. Mentre lo stesso Robert A. Eckert, attraverso un videomessaggio trasmesso dal sito Internet della società, aveva pubblicamente chiesto scusa a quei genitori che avevano acquistato i giochi potenzialmente pericolosi per la salute dei propri figli.
Scuse e raccomandazioni che non hanno tuttavia intenerito il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello, che ha deciso di procedere in ogni caso al sequestro dei giochi Mattel presenti sugli scaffali italiani. «I carabinieri del Nucleo antisofisticazioni - ha spiegato Guariniello - hanno provveduto a sequestrare tutti i possibili modelli di giocattoli venduti nel nostro Paese dal colosso americano. Si tratta di campioni che verranno adesso sottoposti a due differenti consulenze: una di tipo meccanico, l'altra di natura chimica».
La prima servirà a verificare la pericolosità dei magneti, la seconda l'eventuale presenza di piombo nelle vernici. «Ci vorrà ancora qualche giorno prima di conoscere i risultati delle perizie - ha confidato il magistrato torinese - solo a quel punto sarà possibile capire se i bambini italiani hanno realmente corso pericoli per la loro salute».
Nelle stesso ore in cui i militari del Nas passavano al setaccio tutti gli esercizi commerciali italiani, gli uomini della Guardia di Finanza hanno invece provveduto a mettere sotto sequestro l'unico magazzino italiano della Mattel, quello di Oleggio Castello, nel Novarese. Sono risultati più di 75mila i giocattoli ritirati dalle Fiamme Gialle.
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