Guerra dei seggiolini tra sentenze del Tar e ricorsi del Comune

Sono seggiolini «scomodi», quelli dello stadio Luigi Ferraris.
Almeno per il Comune di Genova che, in seguito a una sentenza del Tar che di fatto ha bloccato i lavori all'interno dell’impianto sportivo, presenterà ricorso al Consiglio di Stato.
La sostituzione dei vecchi sedili, era compresa nei lavori di adeguamento ai criteri previsti per lo svolgimento delle competizioni calcistiche europee. «Cosa che si sapeva già da due anni - spiega Franco De Benedictis, Pdl -. Ma la società che gestisce lo stadio, Sporting Genova, ha aspettato l'ultimo momento. Così è stata costretta a procedere d'urgenza con una ricerca di mercato». Tra le aziende che hanno perso l'appalto, una ha presentato ricorso al Tar: sotto accusa, proprio lo stesso procedimento d'urgenza. I lavori sono stati fermati e, con loro, l'installazione dei seggiolini a norma.
«Ci sono scelte non chiare - spiega Matteo Campora, consigliere del Pdl, che, con altri, ha portato la questione in aula rossa a palazzo Tursi -. Ancora una volta, la società non gioca in assoluta trasparenza. Sapevamo già da tempo che lo stadio non era a norma». L'opposizione accusa Sporting Genova di aver agito tardivamente. I lavori andrebbero di fatto conclusi prima dell'inizio delle partite di coppa Uefa: prima della fine di agosto 2009.
«Noi continuiamo a ritenere - risponde l'assessore allo sport, Bruno Pastorino - che ci fossero le motivazioni per chiedere che i lavori potessero iniziare nel più breve tempo possibile».
L'intervento di adeguamento del Ferraris è tutt'altro che indolore: è stato stimato un investimento di un milione di euro. Il 5 giugno, la società ha ricevuto 400 mila euro di sovvenzione e nel frattempo si è attivata per reperire i fondi mancanti.
«Non potevamo mettere mano alle casse comunali già l'anno scorso - spiega Bruno Pastorino -, quando ancora non sapevamo se una delle nostre due squadre di serie A avrebbe giocato in Europa. Davvero i consiglieri l'avrebbero ritenuto opportuno? Io non credo. Senza contare le grandi difficoltà finanziarie di Sporting Genova».
«Si può rispondere solo con due parole - tuona Giuseppe Murolo, Pdl -: impreparazione e improvvisazione. Se ci si improvvisa manager di una società, questi sono i risultati».
Adesso, il Comune procederà al ricorso al Consiglio di Stato, per chiedere che i lavori siano sbloccati al più presto. Le prime partite europee, infatti, potrebbero essere giocate a Marassi già dal 20 agosto.
«Entro un mese - dice l'assessore - sapremo se potremo continuare con i lavori di messa a norma».

Ma esiste un'altra opzione, che è quella di chiedere una deroga, avviare le gare di appalto e fissare il termine dei lavori tra cinque mesi. A quel punto, però, il Comune vorrebbe coinvolgere nella spesa anche le due squadre genovesi.

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