La guerra di ego, è psico-rap. Marracash si sdoppia in scena

Il rapper porta negli stadi uno show sul conflitto tra uomo e artista. Ieri tutto esaurito a Torino. Doppia data a S.Siro

La guerra di ego, è psico-rap. Marracash si sdoppia in scena
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Se c'è un rapper che non si è mai fermato, eccolo qui, Marracash, al secolo Fabio Bartolo Rizzo, capace anche all'ennesimo tour di trovare un'idea nuova e di portarla sul palco. Ieri sera era all'Olimpico di Torino con il suo «Marra Stadi25», per inciso il primo tour di un rapper negli stadi italiani, che sono spesso tutti esauriti come ieri sera o comunque ben pieni perché i concerti non si riempiono solo con le canzoni ma pure con la credibilità, la fiducia, la garanzia di godersi un grande show. E in un panorama sempre più stereotipato, il profilo di questo rapper si staglia perché si riconosce, ha uno stile che solo lui e, a 46 anni compiuti il mese scorso, ha ancora la «cazzimma» di provare a superarsi. Stavolta ci prova con un concerto diviso in sei atti che sono in sostanza le tappe di una sorta di processo pubblico a se stesso, al Fabio uomo e al Marra rapper, che si fronteggiano esibendo una gran quantità di inevitabile ego e una altrettanto gigantesca mole di dubbi.

Per farlo, Marracash ha voluto sul palco di questo tour (a San Siro il 25 e 26 giugno, poi il 30 all'Olimpico di Roma e il 5 luglio al San Filippo di Messina) non soltanto una band, evviva!, otto ballerini, performer e personaggi scenici ma pure 5 robot alti dai tre ai sei metri. Non solo. Sul palco, la voce di Matilda De Angelis dialoga costantemente con il rapper c mentre in ogni tappa del tour, Madame impersona la sua anima, canta con lui, recita nell'ideale ruolo dell'alter ego di Marra. Insomma, la scintilla dello show è negli ultimi tre dischi di Marracash (che sono ancora tutti in classifica con quasi venti dischi di platino complessivi) ma il focus è l'eterno conflitto tra ragione e sentimento.

E solo questo artista travagliato e spigoloso avrebbe potuto aver l'idea di portare in scena Dottor Jekyll e Mister Hyde in versione attuale, capace di essere capito da tutti senza incagliarsi nei forzati cliché da Generazione Z.

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