Cronache

Guerra a Tursi per il silenzio sui cimiteri

Ora Pericu e compagni danno la colpa al governo: «Ci hanno tagliato i fondi»

Guerra a Tursi per il silenzio sui cimiteri

Roberta Bottino

«All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?», questo si chiedeva il Foscolo nei suoi famosi «Sepolcri». Chissà cosa scriverebbe oggi il sommo poeta se assistesse allo spettacolo di degrado che accomuna la stragrande maggioranza dei cimiteri genovesi. Muri pericolanti, transenne, erbacce, lapidi spaccate, per non parlare dei vandali che rubano i fiori dalle tombe. Anche la sala rossa del consiglio comunale si è velata di un nero funereo in occasione della presentazione di ben tre mozioni e due interpellanze da parte dei consiglieri di Alleanza Nazionale, Liguria Nuova e Forza Italia. «Chiedo un censimento dei vari cimiteri cittadini» grida a gran voce Aldo Praticò di An. Dopo un’accesa discussione, la risposta da parte dell’assessore ai Servizi cimiteriali, Gianfanco Tiezzi, soddisfa i consiglieri d’opposizione: il censimento dei cimiteri cittadini si farà. Si levano delle voci a sostegno dei consiglieri di An e Forza Italia anche dalla maggioranza. «Sono convinto che sia importante affrontare un problema complicato come quello dei cimiteri» dice Salvatore Lecce dei Ds. Segue a ruota Ottavio Cosma del Gruppo Misto: «Chiedo all’assessore competente che inizi a dare risposte ai cittadini». Gianfranco Tiezzi spiega che fino ad oggi il «Servizio cimiteri» ha presentato un piano per l’adeguamento funzionale di tutte le strutture cimiteriali per un costo complessivo di 69 milioni di vecchie lire.
«L’amministrazione comunale è a conoscenza che ci sono situazioni di grave disagio, ad esempio al cimitero della Castagna e a Staglieno, ma questi problemi non sono poi così drammatici come qualche anno fa».
Sarà, ma non sono dello stesso parere coloro che si recano dai loro cari e che sono costretti ad attraversare viali che paiono percorsi di guerra e a salire scalinate precarie. Un elenco delle situazioni di maggiore degrado lo ha presentato alla Giunta Aldo Praticò. «Al cimitero della Castagna - dice -, sono stati stanziati 14 miliardi di vecchie lire e non si sa più nulla, addirittura hanno sbagliato le dimensioni dei loculi. Per quanto riguarda le cremazioni, sappiamo che avvengono solo a Staglieno per tutti i cimiteri cittadini. Inoltre scompaiono le cassette delle ceneri e vengono sbagliate le generalità dei defunti. Le bare sotto terra sono sovente spaccate, per non parlare dell’inciviltà di certe ditte che ad esempio a Voltri, dopo i lavori di esumazione, hanno gettato la terra sulle tombe vicine. A Rivarolo la situazione è ancora più disastrosa: tombe divelte e transenne ovunque per pericolo crolli da più di due anni. A Staglieno vere e proprie squadre di marmisti sono stati assunti dai genovesi per sistemare la precarietà dei muri».
L’assessore Tiezzi però sostiene che il quadro dei cimiteri genovesi non è poi a tinte così fosche. «Abbiamo 35 cimiteri cittadini - dice Tiezzi -, di cui 23 in funzione e 12 radiati. Genova ha un numero elevato di cimiteri rispetto alle altre città italiane ed è difficile da gestire la situazione, basti pensare che solo nella Valbisagno ci sono 7 cimiteri. Nel tempo sono cambiate le forme di tumulazione, si è passati da quelle perenni a quelle ventennali. Le scadenze sono diversificate nel tempo, perciò è difficile avere lo stesso tipo di strumento per ogni situazione. Quando ci troviamo di fronte a tombe perenni o monumentali, non è che possiamo prendere la salma e portarcela in casa. Dobbiamo necessariamente trasferirla in un altro loculo, ma purtroppo mancano i posti».
I consiglieri d’opposizione non si arrendono e proseguono nel chiedere spiegazioni.

Alla fine l’assessore Gianfranco Tiezzi trova il suo capro espiatorio: «Se il Comune di Genova ha problemi nel recupero di risorse, dipende dai tagli che il Governo ha fatto nei confronti delle Civiche Amministrazioni».

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